
Nessun oggetto di queste dimensioni era mai stato visto passare così vicino al nostro pianeta
Sarà un incontro davvero ravvicinato quello che il prossimo 15 febbraio porterà un piccolo asteroide di 50 metri di diametro a sfiorare il nostro pianeta fino ad una distanza di 27 700 km dalla superficie! Il piccolo NEO (Near Earh Object), appartenente alla famiglia degli Apollo e designato con la sigla 2012 DA14 , sarebbe di per sé un sassolino abbastanza insignificante se non fosse che a suo modo batterà un record. Il suo incontro con la Terra sarà infatti il più ravvicinato mai previsto in anticipo per un oggetto di queste dimensioni, e produrrà un passaggio che, con una magnitudine visuale prossima a +8, sarà abbastanza facilmente osservabile dai nostri cieli (meteo permettendo) anche con un normale binocolo. DA14 – come lo chiameremo d’ora in poi, non essendogli ancora stato assegnato un nome proprio – è stato scoperto nella notte fra il 22 e il 23 febbraio 2012, dal riflettore di 0,45 m dell’osservatorio semi-amatoriale di La Sagra, in Andalusia, dedicato prevalentemente alla ricerca di corpi minori del Sistema Solare (comete e NEO) e operante automaticamente in controllo remoto. In quel momento l’oggetto presentava una magnitudine visuale di +18,8 ed erano passati pochi giorni dal suo massimo avvicinamento alla Terra, avvenuto il 16 febbraio a una distanza di 2,6 milioni di chilometri. L’asteroide è stato seguito fino al 12 maggio 2012 (ultima osservazione effettuata da Mauna Kea, a una debolissima magnitudine +23,8), e poi “riacciuffato” sette mesi dopo, il 9 gennaio scorso. Già all’inizio, dopo meno di una settimana di osservazioni era chiaro che l’asteroide avrebbe avuto un incontro ravvicinato con la Terra un anno dopo, nel febbraio 2013. La distanza geocentrica più probabile risultava essere di circa 60 000 km, ma con un intervallo di incertezza ampio circa 200 000 km. Un impatto con la Terra poteva tuttavia essere categoricamente escluso, e questo ci porta a una domanda intrigante: come mai, pur con un intervallo di incertezza così ampio, si poteva escludere l’impatto o quanto meno un avvicinamento molto pericoloso?