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Le 10 comete più belle del nuovo millennio

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Il 2013, come ormai tutti gli appassionati sanno, si preannuncia l’anno delle comete. Siamo infatti in attesa di due (presunte) superstars, la C/2011 L4 PanSTARRS (annunciata per marzo) e la C/2012 S1 ISON (visibile nel suo massimo splendore a novembre). Entrambe potrebbero risultare indimenticabili ma, vista l’imprevedibilità di questi oggetti, è meglio aspettare prima di darlo per scontato.

L’ultima grande cometa che tutti ricordano è sicuramente la Hale-Bopp del 1997. Il suo ricordo ancora così vivo, la sua “ingombrante” presenza a ben quindici anni dal suo memorabile show, rischiano però di cancellare molte altre sue sorelle che da allora hanno solcato i nostri cieli. Alcune, per certi versi, indimenticabili quanto la “cometa del “secolo” (scorso).

Del periodo post Hale-Bopp sono stato buon testimone, seguendo rigorosamente in visuale più di un centinaio di comete. Trasformandomi quindi in una specie di dee jay celeste, provo a proporre la superclassifica dei dieci migliori “astri chiomati del nuovo millennio” visibili dal nostro emisfero, tenendo conto non solo della luminosità raggiunta ma anche delle condizioni in cui si sono potuti osservare.

10° posto 8P/Tuttle

A fine 2007 superò di poco la sesta magnitudine e si percepì a occhio nudo sotto cieli bui, seppure con molta difficoltà. A fine anno finì tra i …bracci di M 33 per un abbraccio a dir poco particolare.

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9° posto C/2002 V1 NEAT

Dopo aver sfiorato il Sole, resistendo eroicamente in barba alle previsioni di molti esperti, nel febbraio 2003, grazie al suo ottimo grado di condensazione, fu visibile appena dopo il tramonto a occhio nudo, seppure in condizioni critiche. Grazie a un outburst, per qualcuno arrivò addirittura al di sotto della prima magnitudine. Altre stime la valutarono comunque tra la seconda e la terza magnitudine.

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8° posto C/2004 F4 Bradfield

Nell’aprile del 2004 si mostrò all’alba tra le luci del crepuscolo, bassissima sull’orizzonte. Tra le stime di luminosità, qualcuno riportò la notevole magnitudine di 2,6. In altri casi si arrivò a stimarla non lontano dalla quarta magnitudine. Le foto evidenziarono invece una lunga e stretta coda.

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7° posto C/2006 M4 Swan

Verso fine ottobre 2006 un outburst trasformò per qualche giorno la M4 Swan in un oggetto luminoso, visibile senza strumenti, che anche in piccoli binocoli sfoggiò una impressionante coda. La cometa era in quel momento vicina al grande Ammasso di Ercole e ciò diede forma a un quadretto indimenticabile.

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La C/2007 N3 Lulin. Disegno eseguito al binocolo 20x90 il 31/1/2009. Si possono vedere la coda (lunga e sottile) e la probabile anticoda (quella allargata). Crediti: Claudio Pra

6° posto C/2007 N3 Lulin

La N3 Lulin diede il meglio di sé nel febbraio 2009, raggiungendo la quinta magnitudine. La cometa mostrò per un po’ di tempo un anticoda, rilevabile anche visualmente. Il 23 febbraio transitò nei pressi di Saturno, mostrandosi ad occhio nudo. Successivamente perse rapidamente luminosità.

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La C/2004 Q2 Machholz. Disegno eseguito al binocolo 11x70 il 4/1/2005. La coda di polveri (verso il basso) e la coda di gas viste della stessa luminosità e lunghe più di un grado. Crediti: Claudio Pra

5° posto C/2004 Q2 Machholz

Dicembre 2004, la Q2 Machholz si mostra a occhio nudo, raggiungendo a inizio 2005 la terza magnitudine. Bellissimo il passaggio in prossimità delle Pleiadi, trafitte dalla sua coda di polveri. Anche la coda di gas fu alla portata di una strumentazione modesta.

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La C/2002 V1 Neat. Disegno eseguito al binocolo 10x50 il 6/2/2003. Visibili il falso nucleo e l’alone brillante che lo circonda. Dalla piccola testa parte una coda ben visibile. Crediti: Claudio Pra

4° posto C/2001 Q4 Neat

Maggio 2004: facilmente visibile a occhio nudo ecco la ragguardevole Q4 Neat che al massimo della sua luminosità arrivò a splendere di terza magnitudine. Al momento della scoperta le previsioni sull’orbita sembrarono suggerire un passaggio ravvicinassimo al nostro pianeta, con uno scenario che sarebbe stato incredibile. Le correzioni seguenti smentirono questa ipotesi, ma il transito dell’oggetto fu comunque notevole da seguire. La cometa, anziché la Terra, il 15 maggio 2004 sfiorò M44, il Presepe. Notevolissima la coda, anzi le code, visto che mostrò in visuale sia quella di polveri che quella di gas.

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3° posto P/153 Ikeya-Zhang

Nella primavera del 2002 lo spettacolo fu garantito dalla splendida C/2001 C1 Ikeya-Zhang, associata in seguito a una cometa del passato di lunghissimo periodo. La denominazione cambiò quindi successivamente in P/153 Ikeya-Zhang. A marzo raggiunse una notevolissima terza magnitudine, mostrandosi facilmente a occhio nudo. Stupenda la sua lunga coda, appena accennata a occhio nudo ma rilevabile con un minimo ausilio ottico. L’oggetto rimase accessibile a piccoli strumenti per qualche mese ed è sicuramente da ricordare come uno dei più belli del nuovo millennio.

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La 17/P Holmes. Disegno eseguito al binocolo 20x90 il 27/12/2007. La Holmes è un enorme bolla allungata così come la sua luminosa parte centrale. Crediti: Claudio Pra

2° posto 17/P Holmes

Incredibile il caso della Holmes che, pur a grande distanza dal Sole, con un outburst epocale nell’ottobre del 2007, aumentò in poche ore dalla mag. 17 alla 2. Fu visibile dapprima come una stellina perfettamente puntiforme, che si trasformò in seguito in una bolla sempre più grande, estesa circa un grado in visuale. Più che una cometa sembrò una nebulosa planetaria. Restò visibile ad occhio nudo per ben quattro mesi. Qualcosa di assolutamente incredibile.

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La C/2006 P1 Mc Naught. Disegno eseguito al binocolo 20x90 il 7/1/2007. Nonostante l’intenso chiarore (Sole a -5°) la cometa mostra senza problemi la sua piccola testa brillantissima e una corta coda (visibile solo la parte più luminosa vicino alla testa). Crediti: Claudio Pra

1° posto C/2006 P1 Mc Naught

Tra la fine del 2006 e l’inizio del 2007 si accende in cielo questo autentico “mostro”, che avrebbe preso il posto della Hale-Bopp nei nostri ricordi, se solo la geometria dell’incontro avesse favorito maggiormente il nostro emisfero. Invece alle nostre latitudini fu vista tra le fauci del Sole. Nonostante ciò, raggiungendo la grandiosa magnitudine -6 fu facilmente osservabile per i pochi che la cercarono, sia pure in condizioni difficili.

La grandissima luminosità la rese visibile a occhio nudo durante il giorno, con tanto di coda appena accennata.

Il 13 gennaio, giorno del suo perielio, la vidi senza strumenti in pieno giorno, distante poco più di cinque gradi dal Sole, avendo l’accortezza di nascondere l’accecante astro diurno con una mano. Certo nell’emisfero australe hanno assistito a ben altro spettacolo, ma resta un fenomenale oggetto anche nei nostri ricordi.

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Le comete, nella stragrande maggioranza dei casi ”anonimi” deboli batuffoli che si assomigliano, eppure ognuno meritorio di attenzione. In altri casi “astri” che lasciano senza fiato. Per alcuni studiosi sono portatrici della vita sulla Terra nel corso di un bombardamento primordiale. Per molti superstiziosi, soprattutto del passato, sono portatrici di sventura. Per me, modesto osservatore, sono portatrici di emozioni.