Guardami, e ti incanterò con il mio splendore. Ti accompagnerò quando percorrerai irti sentieri di montagna, illuminando la tua strada; oppure, mentre sarai seduto su uno scoglio ad ascoltare il mare, ti ispirerò versi non ancora scritti, che ti faranno sognare e faranno innamorare chi li leggerà. Porterai con te il ricordo di una sera speciale, leggerai di me, ascolterai le musiche che mi hanno dedicato. Una volta al mese indosserò per te una veste luminosa che mi rivela completamente. Selene è il mio nome, quello che mi hanno attribuito nell’antichità i Greci. Sono la Luna piena.
Ma basterà un giorno in più, e diverrò Ecate, la Luna calante. Mi vedrai sempre meno splendente, fino a trasformarmi in Perseide, una Luna nuova e timida che si nasconderà completamente alla tua vista. Ma non temere, presto ci sarà Artemide ad accompagnarti e a mostrarti questa mia trasformazione in Luna crescente.
E in breve mi rivedrai di nuovo come Selene: il cerchio si sarà concluso.
Ma io, Selene, il prossimo 7 settembre, sarò diversa: sorgerò vestita di rosso, allineata con Elio e con Gea. Percorrerò il mio cammino, con questa veste che indosso di rado, per 90 minuti circa. Poi, piano piano mi cambierò d’abito e mari e terre, con i loro crateri, le rimae, le catene montuose riemergeranno dalle ombre e si paleseranno. Io, Selene, tornerò al mio usuale splendore per farmi ammirare da te e da tutti coloro che mi amano.
di Luigi Civita
Selene ci ha raccontato di sé, in questa introduzione un po’ romantica e un po’ fantasiosa: spesso mi piace aprire i miei articoli tingendoli di colori pastello, prima di abbandonare la fantasia ed entrare nel mondo spesso ostico, ma sempre affascinante, dell’Astronomia.
Come certamente avrete capito, stiamo parlando dell’eclissi di Luna del prossimo 7 settembre.
La Luna, in questa occasione, sorgerà già eclissata: non avremo modo di osservare il primo contatto con il cono d’ombra della Terra, ma potremo goderci lo spettacolo di una Luna rossa per circa 90 minuti, prima di vedere l’inusuale veste piano piano dissolversi in un candido bagliore.
Indice dei contenuti
I dati dell’eclissi del 7 settembre
A differenza delle eclissi di Sole, dove il cono d’ombra proiettato dalla Luna sulla Terra ha un’estensione limitata e, pertanto, il fenomeno è visibile solo nelle zone del pianeta attraversate dall’ombra, un’eclissi di Luna è visibile in qualsiasi luogo, purché ovviamente la Luna sia sorta. Nello specifico, l’evento sarà visibile in Europa, in Asia, in Africa e in Australia.
Quella del 7 settembre sarà un’eclissi particolare, in quanto in Italia la Luna sorgerà con la totalità già iniziata, poco dopo il tramonto (ricordiamo che la Luna piena sorge al tramonto del Sole). Pertanto, le fasi iniziali di penombra e primo contatto non saranno visibili, mentre potremo apprezzare le fasi finali, con la Luna già abbastanza alta in cielo.
Sarà un’eclissi nel nodo ascendente, con la Luna nella costellazione dell’Aquario e la totalità durerà 82 minuti.
Nella tabella 1 sono mostrati gli orari in cui la Luna sorgerà per alcune città italiane del sud, centro e nord, con inizio e fine della totalità, ma le differenze sono comunque minime. Nel seguito faremo riferimento alla città di Napoli.
| Località | Sorge | Inizio totalità | Massimo | Fine totalità |
| Torino | 19:53 | 19:30 | 20:11 | 20:52 |
| Milano | 19:46 | 19:30 | 20:11 | 20:52 |
| Roma | 19:30 | 19:30 | 20:11 | 20:52 |
| Napoli | 19:23 | 19:30 | 20:11 | 20:52 |
| Palermo | 19:23 | 19:30 | 20:11 | 20:52 |
La fase di penombra inizierà alle 17:28, con la Luna a circa 20° sotto l’orizzonte.
Un’ora dopo, intorno alle 18:27, la Luna entrerà nel cono d’ombra, e sarà circa 11° sotto l’orizzonte.
Sfiorerà l’orizzonte intorno alle 19:23, quasi completamente eclissata. Alle 19:30 l’eclissi sarà totale, e potremo iniziare a vedere la Luna laddove l’orizzonte est sarà completamente libero. Il massimo verrà raggiunto intorno alle 20:11, con la Luna a poco meno di 10°, quindi ancora abbastanza bassa. Alle 20:52 la Luna inizierà a uscire dal cono d’ombra, alta circa 15°, per completare l’uscita alle 21:56. A questo punto, resterà solo la penombra, poco apprezzabile, fino alle 22:55 circa, con un’altezza di approssimativamente 34°.
Insomma, un evento a metà, ma non per questo da mancare.

Consigli per l’osservazione
Vi suggeriamo di mettervi in postazione un po’ prima del tramonto del Sole, così da poter osservare o fotografare la Luna appena si renderà visibile sopra l’orizzonte.
A differenza delle eclissi di Sole, quelle lunari non richiedono particolari precauzioni: la Luna piena, anche non eclissata, per quanto possa essere molto luminosa non è pericolosa, in quanto il nostro satellite splende di luce riflessa. Tuttavia, l’utilizzo di un filtro lunare da applicare all’oculare del telescopio è consigliato alla fine dell’eclissi, in quanto permette un’osservazione più prolungata e con una maggiore percezione delle formazioni in superficie.
Munitevi di fotocamera, telescopio (meglio una bassa focale, per non perdere l’effetto d’insieme, a meno che non siate impegnati in particolari attività di ricerca), binocolo su treppiede, smart telescope. Anche se non avremo il piacere di assistere all’entrata della Luna nel cono d’ombra, vederla emergere già eclissata avrà comunque il suo fascino!
Volete evitare imprevisti e rischiare di perdere il momento esatto in cui la Luna sarà visibile? Anticipatevi, simulando già qualche giorno prima il percorso della Luna usando una delle tante app, gratuite o a pagamento, che consentano anche la visione in realtà aumentata. Impostate la data del 7 settembre, un orario antecedente le 19:30 e fatevi aiutare dalla app a trovare il punto esatto in cui vedrete la Luna, sfruttando la realtà aumentata. In questo modo, vi renderete conto dei punti strategici dove puntare anzitempo gli strumenti. Se vi posizionate ad alcuni chilometri di distanza da un monumento o una composizione naturale di particolare fascino, usando una fotocamera con obiettivo a focale spinta, almeno un 250 mm o più, riuscirete a fotografare l’effetto di una Luna rossa gigante che emerge dal soggetto scelto!
Luna piena ed eclissi di Luna
Le eclissi, di Sole e di Luna, hanno sempre affascinato, e anche intimidito se non spaventato, l’Uomo. Si tratta di fenomeni neppure troppo rari, come vedremo in seguito, che per essere compresi a fondo nella loro complessità richiedono una conoscenza almeno di base dei moti dei corpi celesti coinvolti.
Affinché si possa avere un’eclissi lunare, Sole, Terra e Luna devono essere disposti in quest’ordine:

Una configurazione in cui tre o più corpi celesti sono approssimativamente allineati secondo una linea retta viene detta “sizigia” (qualche volta si usa anche impropriamente il termine sigizia, forse perché è più facile da pronunciare!). Ma questo allineamento non vi ricorda qualcos’altro? Eh, sì, è lo stesso modello che si ripete ogni 29 giorni circa, quando è visibile la Luna piena.
E allora, perché non si verifica un’eclissi di Luna in occasione di ogni plenilunio? Qui le cose iniziano a complicarsi, ma non troppo.
Dobbiamo considerare che l’orbita della Terra intorno al Sole, ovvero l’eclittica, e quella della Luna intorno alla Terra non sono complanari, ma sfalsate di circa 5°9’. Questo significa che solitamente, in occasione del plenilunio, Terra e Luna sono allineate ma non giacciono sullo stesso piano.

I due piani però si intersecano e l’orbita della Luna incontra il piano orbitale della Terra in due punti, che vengono detti nodi.
Il nodo che la Luna incontra “scendendo” verso il piano orbitale della Terra è detto discendente, mentre è definito ascendente l’altro nodo, che la Luna attraversa dalla parte opposta, “salendo”.
È solo in prossimità dei nodi, ovvero quando i due piani orbitali si intersecano, che potrebbe aver luogo un’elissi.
Abbiamo così individuato la seconda condizione necessaria per un’eclissi di Luna.
Riassumendo, affinché si abbia un’eclissi di Luna:
- Sole, Terra e Luna devono essere allineati in quest’ordine;
- la Luna deve trovarsi in prossimità di uno dei due nodi.
La prima condizione ci dice che, perché ci sia un’eclissi di Luna, la Luna deve essere necessariamente piena: non potremo mai avere un’eclissi lunare durante un’altra fase!
A queste due condizioni, che prese congiuntamente sono necessarie e sufficienti affinché possa verificarsi un’eclissi di Luna, possiamo aggiungere un altro aspetto:
Sappiamo che la Luna percorre un’orbita ellittica intorno alla Terra, con una distanza minima di 363.300 km al perigeo (punto più vicino) e una massima di 405.500 km all’apogeo (punto più distante). In condizione di eclissi, la Luna potrà essere al perigeo, all’apogeo oppure in una posizione intermedia: ciò determina, ovviamente, la sua dimensione apparente, sebbene le differenze non siano percepibili in maniera apprezzabile; questo parametro diventa però particolarmente importante per le eclissi di Sole, che potrà essere o meno anulare.
Tipologie di eclissi lunari
Sicuramente, la più affascinante delle eclissi lunari è quella totale: la Luna è completamente immersa nel cono d’ombra prodotto dalla Terra. E affinché possa avvenire ciò, la distanza dal nodo non deve essere superiore a 11° circa. Se la Luna si trova a una distanza maggiore, ma inferiore a 18° gradi, allora l’eclissi sarà parziale o solo di penombra. Oltre i 18 gradi la configurazione coincide semplicemente con quella della Luna piena e non si ha alcuna eclissi.
L’eclissi di Luna totale è definita centrale quando la Luna transita proprio al centro del cono d’ombra prodotto dalla Terra; è non centrale quando, pur restando all’interno del cono d’ombra, non ne attraversa la parte centrale. Ovviamente, quelle centrali hanno una durata maggiore.
Il grado di centralità di un’eclissi di Luna è definito da un parametro, identificato come gamma (γ) che indica quanto distante il centro della Luna passerà dall’asse centrale del cono d’ombra. Il valore può essere positivo, se la Luna passa a nord dell’asse del cono d’ombra, o negativo se passa a sud. L’eclissi che stiamo attendendo con tanta ansia non sarà centrale, in quanto è stato stimato un valore di γ pari a −0,27521 (quindi, passerà a sud dell’asse del cono d’ombra). La Tabella 2 allegata illustra i diversi valori di γ con la relativa configurazione geometrica.

Quando, invece, la Luna non è completamente racchiusa nel cono d’ombra della Terra, come nella figura seguente, abbiamo un’eclissi parziale. In questo caso, solo una parte del disco lunare si mostrerà eclissato, per una porzione che dipende da quanto distante si troverà la Luna dal nodo.



Infine, ci sono situazioni in cui la Luna transita all’esterno del cono d’ombra, rimanendo nella zona di penombra. In tal caso di parla di eclissi penombrale, che si manifesta soltanto con una riduzione della luminosità della Luna, non sempre facilmente apprezzabile a occhio nudo, ma sicuramente rilevabile in fotografia. Spesso è solo quando il fenomeno sarà passato e la Luna splenderà di nuovo in tutto il suo bagliore che ci accorgeremo della differenza!


Le fasi di un’eclissi totale di Luna
Ecco Selene, vestita di bianco, che nel cammino eterno si sta avvicinando a quel famoso crocevia celeste, dove la sua orbita incontrerà il piano orbitale della Terra. L’abito diventa appena percettibilmente meno luminoso.
La parte marginale dell’ombra della Terra, la cosiddetta penombra, inizia a lambire la Luna. Siamo all’inizio della zona di penombra.
Procede, Selene, con passo sicuro, e a un certo punto un bordo della sua veste si tinge magicamente di scuro.
È il primo contatto con il cono d’ombra, inizia l’eclissi.
Ora il processo è inarrestabile. L’abito di Selene diventa completamente di un rosso scuro, ma potrebbe essere anche quasi completamente nero.
È la fase centrale dell’eclissi.
Un passo dopo l’altro, la veste si schiarisce, Selene sta riprendendo il suo candore. Resta solo un ingrigimento, di quelli che potrebbero andare via usando un famoso detersivo per panni che rende tutto più bianco del bianco, ma non sarà necessario. Presto l’abito di Selene tornerà al suo antico e noto splendore.
La Luna è uscita dalla penombra.


















