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La Crew Dragon sulla rampa di lancio. Tutto pronto per il primo lancio abitato da suolo americano dal 2011.

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Da sinistra, Robert Behnken e Douglas Hurley, arrivati a Cape Canaveral il 20 maggio, posano per una foto dopo aver parlato ai media in vista del lancio del 27 maggio. A fianco il logo dell'evento che, dopo nove anni, vedrà nuovamente un lancio abitato partire dal suolo americano. Photo credit: NASA/Kim Shiflett

L’America è sul punto di compiere il primo vero passo per tornare ad essere indipendente dalla Roscosmos per quel che riguarda il trasporto degli astronauti verso la Stazione Spaziale. Ma si tratta anche di una indipendenza a più ampio spettro, che segue le nuove politiche dell’Agenzia Spaziale, volute da Trump, per portare avanti tutti i successivi passi di colonizzazione, militarizzazione e privatizzazione dello spazio.

Il comunicato stampa della NASA sottolinea infatti come si tratti di “una nuova era”, per la storia del volo spaziale umano ma sottolineando “per gli astronauti americani che useranno un razzo americano in partenza dal suolo americano”. Certamente un’operazione commerciale che manda un messaggio anche alla politica spaziale internazionale, ma in ogni caso un passo importante nella storia dell’esplorazione spaziale, soprattutto per l’ingresso delle aziende private seppur sotto il controllo della NASA.

Un passo però non senza qualche nube grigia… gira infatti la notizia che il responsabile del Volo umano della Nasa, Douglas Loverro, abbia dato le dimissioni alla vigilia di una delle più importanti riunioni per la missione, la revisione finale in vista del volo della Crew Dragon che Loverro avrebbe dovuto presiedere. Secondo le indiscrezioni la ragione sarebbe legata più al programma Artemis, dalla notizia rilasciata dall’ANSA si legge che le dimissioni «sarebbero state comunicate dalla Nasa ai suoi dipendenti senza che venisse specificato un motivo. In una lettera citata dai media, infine, Loverro avrebbe scritto di aver “preso una decisione rischiosa”, aggiungendo di avere fatto a riguardo “un errore” del quale dovrà “sopportare le conseguenze”».

Il Falcon 9 viene messo in verticale sul pad al Launch Complex 39A, una ripresa del 21 maggio in preparazione della missione Demo-2. (NASA/Bill Ingalls)

Nel frattempo però le operazioni continuano. Robert Behnken e Douglas Hurley sono i due astronauti scelti per volare come equipaggio nella navetta Crew Dragon della Space X, l’azienda del poliedrico Elon Musk, che verrà lanciata a bordo di un Falcon 9, sempre Space X, se tutto va bene, alle 16:33 (EDT, quindi alle 22:33 ora italiana) del 27 maggio, dal Launch Complex 39A in Florida.
Il lancio è il primo test fatto in orbita con equipaggio e sarà anche il test finale, denominato Demo-2, che validerà definitivamente il sistema di trasporto della compagnia e che include un “pacchetto completo” di launchpad, razzo vettore, navicella e capacità operativa.

Behnken e Hurley sono tra i primi astronauti ad essersi esercitati e preparati per la nuova generazione di veicoli spazili della Space X, scelti per la loro esperienza e per la partecipazione a numerose missioni comprese alcune con gli space shuttle.

I due astronauti , (Bob Behnken a sinstra e Douglas Hurley a destra) con indosso le tute Space X per il volo umano, durante i test di fine marzo della Crew Dragon.

Behnken sarà comandante della missione, per le operazioni di rendezvous, docking e undocking, e di tutte le attività che si svolgeranno con la navicella agganciata alla stazione spaziale. È diventato astronauta nel 2000, ha portato a termine due voli con lo Space Shuttle (STS-123 nel marzo 2008 e STS-130 nel febbraio 2010). Al suo attivo ha anche tre passeggiate spaziali per ogni missione. È laureato in fisica e ingegneria meccanica alla Washington University, con un master e dottorato in ingegneria meccanica presso il California Institute of Technology. Prima di entrare alla NASA, Behnken lavorava come ingegnere in test di volo per la U.S. Air Force.

Hurley sarà il comandante della Crew Dragon per la missione Demo-2, responsabile delle attività dal lancio, all’atterraggio fino al rientro a Cape Canaveral. È diventato astronauta anche lui nel 2000 e come Behnken ha completato due voli spaziali: come pilota e operatore sia a luglio 2009 nella STS‐127, che a luglio 2011 nella STS‐135, l’ultima missione degli space shuttle. È laureato in ingegneria civile alla Tulane University in Louisiana e diplomato alla U.S. Naval Test Pilot School nel Maryland. Prima di entrare alla NASA era pilota da caccia e pilota collaudatore per il U.S. Marine Corps.

La passerella di accesso che gli astronauti percorrerranno per entrare nella Crew Dragon, viene messa in posizione una volta messo in verticale il Falcon 9. Crediti: NASA/Bill Ingalls

Raggiungeranno il launchpad, a bordo di una Tesla Model X, 3 ore prima del liftoff. Dopo il lancio, una volta in orbita, sia l’equipaggio a bordo che il centro controllo a terra, verificheranno le prestazioni della navicella e i sistemi di controllo ambientali, assicurandosi che tutto funzioni a dovere, dai display ai sistemi di controllo, alla propulsione per le manovre. In 24 ore la navicella sarà in posizione per l’incontro e l’aggancio alla stazione spaziale, verso le 17:30 del 28 maggio La Crew Dragon è in grado di eseguire tutte le operazioni in autonomia ma verranno comunque monitorate con attenzione sia da Behnken e Hurley che dagli astronauti a bordo della stazione spaziale, per poter prendere il controllo in caso di necessità.

Dopo l’attracco alla ISS, i due astronauti saranno accolti all’interno della stazione e diventeranno membri della Expedition 63. Continueranno però i test sulla Crew Dragon, oltre alle previste ricerche e agli altri compiti che ogni astronauta della stazione spaziale deve portare a termine.

La durata della missione non è ancora stata decisa, infatti, nonostante la Crew Dragon possa restare in orbita fino a circa 110 giorni, la durata della missione dipenderà anche dal tempo necessario perché sia pronto il successivo lancio. Quando sarà operativa, la Crew Dragon potrà restare in orbita fino a 210 giorni, come richiesto dalla NASA.

Alla fine della missione, la Crew Dragon si sgancerà in autonomia con i due astronauti a bordo e rientrerà in atmosfera, con uno splashdown al largo delle coste della Florida. I due astronauti verranno quindi recuperati dal Go Navigator sempre della Space X e portati a Cape Canaveral.

Se tutto andrà bene si aprirà la strada a missioni di lunga durata in autonomia per gli astronauti americani, in preparazione anche alla futura esplorazione della Luna e di Marte, al via con il programma artemis che porterà la prima donna e nuovamente l’uomo sulla superficie lunare nel 2024.

Il lancio può essere seguito in diretta dalle 18:15 ora italiana del 27 maggio, sul sito della SpaceX e su NASA TV nei canali YouTube, Rokum, Pluto e Twtich TV dell’agenzia e ovviamente sul sito ufficiale. Troverete la trasmissione anche sulla home page del nostro sito coelum.com

Tra i tour a 360° all’interno della Space X qui quello dedicato alla Crew Dragon

E come sempre, gli amici di Astronauticast seguiranno in diretta con commento in italiano il lancio della Crew Dragon DM-2 con a bordo Douglas Hurley e Robert Behnken. Il decollo è previsto per le 22:33 ora italiana, ma saranno live già dalle 21:00 (sia su Youtube che su Facebook). Ma non saranno gli unici, anche il CICAP e il Gal Hassin avranno le loro dirette, oltre ad essere visibile su Focus TV (Canale 35) a partire dalla 21:15 e su Sky TG 24 (Canale 50) alle ore 22:15.
Qui di seguito le dirette NASA, Astronauticast e CICAP.



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