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OSIRIS-REx. Svolta con successo la manovra di touch-and-go

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Alle 19:50 ora italiana, la sonda ha acceso i suoi propulsori per uscire dall’orbita attorno a Bennu e avvicinarsi alla superficie. Dopo aver esteso il suo braccio robotico, TAGSAM (Touch-and-Go Sample Acquisition Mechanism), lungo 3,35 metri, ha iniziato una discesa di oltre 4 ore. Si è avvicinata a tal punto da lambire l’insidioso masso grande come un edificio, chiamato Mount Doom, per raggiungere il sito prescelto nell’emisfero settentrionale dell’asteroide, Nightingale. Intorno alle 00:12 ora italiana, TAGSAM è rimasto diversi secondi in contatto con la superficie dell’asteroide, smuovendone la superficie con un flusso di azoto per immagazzinare polvere e piccoli sassi prima che la sonda si allontanasse di nuovo. Dalle prime informazioni filtrate stamattina, il touchdown sarebbe avvenuto a soli 74 cm dal punto nominale previsto.

Se la raccolta dei campioni, nota come manovra Touch-and-Go (TAG) ha fornito materiale sufficiente, il team della missione ordinerà a OSIRIS-REx di stivare il prezioso carico per iniziare il viaggio di ritorno verso la Terra, dove arriverà nel 2023. L’obiettivo è di avere almeno 60 grammi di asteroide. Altrimenti, sarà programmato un secondo tentativo per il 12 gennaio 2021, nel sito di backup vicino all’equatore chiamato Osprey.

«Dopo oltre un decennio di pianificazione, il team è felicissimo del successo del tentativo di campionamento di oggi», ha detto Dante Lauretta, ricercatore principale di OSIRIS-REx presso l’Università dell’Arizona a Tucson. «Anche se abbiamo del lavoro da fare per determinare l’esito dell’evento, il successo del contatto, l’accensione del gas TAGSAM e l’allontanamento da Bennu, questi sono risultati importanti per noi. Non vedo l’ora di analizzare i dati per determinare la massa del campione raccolto».

 

La telemetria ricevuta indica che il TAGSAM è entrato correttamente in contatto con Nightingale. Il meccanismo ha quindi sparato gas di azoto per sollevare polvere e ciottoli dalla superficie, alcuni dei quali dovrebbero essere stati aspirati dal dispositivo di raccolta.
«È difficile esprimere a parole quanto sia stato emozionante ricevere la conferma che il veicolo spaziale ha toccato con successo la superficie e ha sparato gas», ha detto Michael Moreau, vice project manager di OSIRIS-REx presso il Goddard Space Flight Center della NASA nel Maryland . «Il team non vede l’ora di ricevere le immagini dell’evento TAG questa sera tardi e vedere come la superficie di Bennu ha risposto all’evento TAG».

Il filmato della manovra che arriverà nelle prossime ore, sarà la prima testimonianza di quanto materiale è stato raccolto. «Se TAG ha prodotto un disturbo significativo della superficie, probabilmente abbiamo raccolto molto materiale», ha detto Moreau.
Successivamente, il team cercherà di determinare la quantità del campione. Lo farà scattando foto della testa TAGSAM con la fotocamera SamCam, dedicata a documentare il processo di raccolta dei campioni. Un’indicazione indiretta sarà la quantità di polvere intorno alla testa del collettore. Gli ingegneri di OSIRIS-REx tenteranno anche di riprendere l’interno del raccoglitore, se le condizioni di illuminazione lo permetteranno, in modo da ottenere riscontro chiaro del materiale al suo interno.
Come ulteriore prova, si tenterà di determinare anche il cambiamento nel “momento di inerzia” della sonda per cercare di determinare se è presente una massa in più, seppur piccola.  Questa manovra viene eseguita estendendo il TAGSAM e facendo ruotare lentamente il veicolo spaziale attorno a un asse perpendicolare al braccio. Come una persona che gira con un braccio steso mentre tiene una corda con una palla attaccata all’estremità: la persona può percepire la massa della palla dalla tensione nella corda.

Se tutto sarà andato per il verso giusto, gli ingegneri ordineranno alla sonda di immagazzinare il campione. Quindi, il braccio robotico porterà la testa del raccoglitore nella Sample Return Capsule (SRC), situata nel corpo della navicella. Il SRC si chiuderà ed il veicolo spaziale si preparerà per la partenza da Bennu nel marzo 2021: questa sarà la prima occasione in cui Bennu sarà allineato correttamente con la Terra per un volo di ritorno più efficiente in termini di consumo di carburante.

Bennu si trova ora a 321 milioni di chilometri dalla Terra. Il team aveva comunicato alla sonda tutti i comandi necessari nella giornata di ieri e la manovra si è svolta in completa autonomia.

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