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Juno: la campagna scientifica slitta di due mesi

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Un'impressione artistica che mostra Juno, la sonda della NASA, durante uno dei suoi sorvoli a distanza ravvicinata di Giove. Credits: NASA
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Un'impressione artistica che mostra Juno, la sonda della NASA, durante uno dei suoi sorvoli a distanza ravvicinata di Giove. Credits: NASA

Rallentamenti in vista per l’inizio della campagna scientifica di Juno. Il 19 ottobre, la sonda americana avrebbe dovuto eseguire una manovra di riduzione del periodo orbitale, o PRM, con la quale si sarebbe calata nella sua prima orbita operativa. La manovra avrebbe ridotto il periodo orbitale dai 53,4 giorni dell’orbita di cattura ad appena due settimane. I responsabili della missione hanno invece annunciato che la manovra è slittata a non prima del prossimo perigiovio, previsto per l’11 dicembre, in seguito alla scoperta di un problema nelle valvole del sistema di pressurizzazione ad elio.

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La manovra PRM segnerà l’ultimo utilizzo del motore principale Leros 1b. Il rinvio della manovra dovrebbe fornire abbastanza tempo agli ingegneri per valutare e risolvere il guasto.
«I dati di telemetria indicano che due valvole di ritegno nel sistema a elio non hanno operato come previsto durante una sequenza di comandi eseguita il 13 ottobre,» spiega Rick Nybakken della NASA. «Le valvole si sarebbero dovute aprire nel giro di qualche secondo, e invece hanno impiegato parecchi minuti. Abbiamo bisogno di comprendere a fondo questo problema prima di proseguire con l’accensione del motore principale».

Durante il perigiovio del 19 ottobre, tutti gli strumenti scientifici a bordo di Juno sarebbero rimasti spenti, in modo da non interferire con la cruciale manovra. Tuttavia, visto che l’accensione del motore è slittata a non prima dell’orbita successiva, gli strumenti di Juno saranno attivi per tutta la durata del sorvolo.
«È importante notare che il periodo orbitale non determina la qualità delle misurazioni che effettuiamo durante i vari sorvoli di Giove,» spiega Scott Bolton, a capo della missione. «In questo senso, la missione è molto flessibile. I dati raccolti durante il nostro primo sorvolo, quello del 27 agosto, sono stati una vera e propria rivelazione, e mi aspetto risultati simili dal sorvolo del 19 ottobre».


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