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Rosetta: individuati i 5 siti per lo sbarco di Philae

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I 5 candidati per l’atterraggio di Philae identificati da Rosetta sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. I 5 luoghi sono identificati su un’immagine catturata il 16 Agosto dalla camera OSIRIS narrow-angle camera da una distanza dalla cometa di 100 km (il nucleo misura circa 4 Km). I luoghi sono identificati dalle lettere A, B, C I e J, nominati non in ordine di preferenza: B, I e J sono situati sul lobo più piccolo mentre A e C sono sul lobo più grande della cometa. Crediti: ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA
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I 5 candidati per l’atterraggio di Philae identificati da Rosetta sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. I 5 luoghi sono identificati su un’immagine catturata il 16 Agosto dalla camera OSIRIS narrow-angle camera da una distanza dalla cometa di 100 km (il nucleo misura circa 4 Km). I luoghi sono identificati dalle lettere A, B, C I e J, nominati non in ordine di preferenza: B, I e J sono situati sul lobo più piccolo mentre A e C sono sul lobo più grande della cometa. Crediti: ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA

Là dove sbarcherà Rosetta

I giorni corrono, il momento della decisione si fa sempre più vicino: dove far sbarcare Philae, il lander da 100 kg a bordo della sonda dell’Agenzia spaziale europea (ESA) Rosetta, destinato a diventare il primo manufatto nella storia dell’umanità a depositarsi su una cometa? Dopo un weekend trascorso a vagliare le immagini ad alta risoluzione raccolte nelle ultime due settimane dalla sonda, le carte rimaste in mano al Landing Site Selection Group – il team ESA al quale tocca la decisione finale – si sono ridotte a cinque. La selezione è stata effettuata nel corso di un meeting tenutosi a Tolosa, ed è stata resa possibile dai dati raccolti in queste prime emozionanti settimane di permanenza in orbita a 100Km dalla superficie di 67P/Churyumov-Gerasimenko.

Il lander Philae si appresta a toccare la superficie della cometa 67P. Crediti: ESA/ATG medialab

Il landing è atteso per metà novembre, quando la coppia cometa+sonda si sarà avvicinata a 450 milioni di km dal Sole, e l’attività cometaria sarà notevolmente aumentata rispetto a questi giorni, senza però aver raggiunto livelli che renderebbero l’avventuroso atterraggio del lander ancora più difficoltoso del previsto. Nei mesi successivi al landing, sotto gli occhi degli strumenti scientifici provenienti da numerosi paesi europei, tra cui l’Italia, l’attività cometaria continuerà ad aumentare fino a culminare il 13 agosto 2015, momento di massimo avvicinamento della cometa dalla nostra stella. In quel momento, cometa e sonda si troveranno ad appena 185 milioni di km dal Sole, con un aumento di 8 volte della quantità di luce ricevuta oggi.

Scegliere il luogo giusto per l’atterraggio è una operazione complessa: deve bilanciare con gli obiettivi scientifici dei 10 strumenti di Philae i bisogni tecnici dell’orbiter e del lander in tutte le fasi della separazione, della discesa, del landing e delle operazioni di superficie. Per ogni candidato è necessario rispondere ad alcune non semplici domande: una volta posato, il lander sarà in grado di comunicare con Rosetta dalla superficie? Quanto è impervia e pericolosa la zona intorno? L’illuminazione è sufficiente per ricaricare le batterie oltre le iniziali 64 ore di vita e tale da non causare problemi di riscaldamento eccessivo?

I dati raccolti da Rosetta sono stati utilizzati per scegliere i luoghi che rispondono al meglio a questi prerequisiti e i possibili candidati sopravvissuti all’analisi sono stati resi pubblici a conclusione di un meeting a porte chiuse che si è concluso domenica 24 agosto: le immagini pubblicate oggi da ESA, di cui verranno diffusi maggiori dettagli nei prossimi giorni , mostrano questi 5, esotici luoghi, denominati A, B, C, I e J (cliccare su ogni lettera per visualizzare il sito corrispondente e le sue caratteristiche). Tre sono situati nel lobo più piccolo della cometa, mentre gli altri due sono nel lobo più grande. A influenzare questa scelta, ha ovviamente avuto un ruolo sostanziale la forma inattesa e a dir poco irregolare del corpo celeste: “Basandoci sulla topografia di 67P/ Churyumov-Gerasimenko, non è una sorpresa che molti luoghi abbiano dovuto essere cancellati” dichiara Stephan Ulamec, Lander Manager del DLR. “I candidati rimasti in gioco sono considerati tecnicamente accettabili sulla base delle analisi preliminari della dinamica di volo e di altri elementi chiave: per esempio tutti e 5 forniscono almeno 6 ore complete di luce a ogni rotazione cometaria e tutti presentano terreni abbastanza piatti. Ovviamente, ogni sito ha il potenziale per scoperte scientifiche uniche.”

Nelle prossime settimane, i 5 luoghi verranno esaminati in dettaglio, ed entro il 14 settembre il team scientifico avrà assegnato un punteggio a ciascuno dei candidati, effettuando la scelta di un “primary landing site” e del suo backup: il punto prescelto della cometa per cui verrà elaborata una dettagliata strategia di atterraggio e la sua scelta di ripiego. Durante questa fase, Rosetta si avvicinerà prima a 50, poi a 20–30 km dalla superficie della cometa, realizzando mappe dettagliatissime e raccogliendo altri dati necessari alla riuscita dell’operazione. La data prescelta per l’evento è, a oggi, l’11 novembre, ma la conferma definitiva del luogo e del giorno non avverrà prima del 12 ottobre.

Per maggiori dettagli sui luoghi prescelti:

Rosetta è una missione dell’ESA con contributi dei suoi stati membri e della NASA. Il lander Philae è stato sviluppato da un consorzio internazionale a guida di DLR, MPS, CNES e ASI. La partecipazione italiana alla missione consiste in tre strumenti scientifici a bordo dell’orbiter: VIRTIS (Visual InfraRed and Thermal Imaging Spectrometer) sotto la responsabilità scientifica dell’IAPS (INAF Roma), GIADA (Grain Impact Analyser and Dust Accumulator) sotto la responsabilità scientifica dell’Università Parthenope di Napoli, e la WAC (Wide Angle Camera) di OSIRIS (Optical Spectroscopic and Infrared Remote Imaging System) sotto la responsabilità scientifica dell’Università di Padova. A bordo del lander, è italiano il sistema di acquisizione e distribuzione dei campioni SD2 (Sampler Drill & Distribution), sotto la responsabilità scientifica del Politecnico di Milano, ed il sottosistema dei pannelli solari.

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