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Planck si svela dopo due anni di indagine

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Cosa unisce Roma a Parigi e a Seattle? Planck, il satellite astronomico dell’ESA. L’11 gennaio infatti, in queste tre città e in convegni ed eventi differenti, verranno illustrati i primi risultati scientifici della missione. Risultati raccolti in un catalogo degli oggetti più freddi dell’Universo, da quelli presenti nella nostra galassia allo spazio più remoto.

Dopo la pubblicazione, avvenuta nel luglio scorso, della prima immagine dell’intero cielo di Planck, domani saranno resi pubblici i primi, attesissimi, risultati scientifici della missione.

Risultati presentati dalla Planck Collaboration a Parigi, proprio questa settimana, nel corso di un importante convegno su ben 25 articoli scientifici sottomessi per la pubblicazione ad Astronomy & Astrophysics. Gli stessi risultati saranno oggetto della presentazione alla stampa da parte di Charles R. Lawrence del Jet Propulsion Laboratory della NASA, nell’ambito del congresso dell’American Astronomical Society e infine a Roma, presso l’Agenzia Spaziale Italiana, presenti i Presidenti di ASI e INAF, Enrico Saggese e Tommaso Maccacaro.

Sarà una settimana importante per l’astronomia e l’astrofisica italiana: infatti a Seattle la mattinata di mercoledì vedrà impegnato il PI di AGILE che presenterà l’ultimo lavoro su Science ottenuto grazie ai risultati del satellite italiano e dedicati alla Nebulosa del Granchio. Due studi americani ma con forte partecipazione italiana e dell’INAF in particolare, uno sulla Crab di Fermi e uno sulle Cefeidi, saranno illustrati alla stampa internazionale nella stessa occasione.

Il programma del Convegno Satellite Planck all’ASI