Che delusione, non era blu!

Che delusione, non era Blu!
Dopo le varie lune dello storione, del lombrico, dell’orso, del castoro, nomi coi quali anche da noi, sempre di più affetti da esterofilia, si sente chiamare il nostro satellite, stanotte è stata la volta della luna blu, o meglio, della super-Luna blu.
Questo appellativo, però, non ha nulla a che fare con i romantici nomi che pare le dessero i nativi americani.
La Super-Luna non è altro che un normale plenilunio che avviene col nostro satellite al perigeo, ovvero alla sua minima distanza dalla terra che passa dai circa 384.000 km medi a meno di 360.000. In questo caso il suo diametro appare più grande di circa l’8% rispetto al plenilunio medio e la sua luminosità può crescere fino a circa il 30%.
Il nome Luna blu si riferisce, invece, alla eccezionalità di presentarsi in plenilunio due volte nello stesso mese (nel caso il primo ed il 31 agosto). Questo fenomeno, relativamente raro, si verifica a causa della differenza tra il calendario lunare, fatto di circa 29 giorni mezzo, ed il nostro e si presenta in media ogni 2 o 3 anni.
L’origine del termine è radicata nella lingua inglese, dove sta a significare un evento raro ed insolito, tant’è che l’espressione “once in a blue moon” viene correntemente usata in luogo degli termini ‘raramente’, ‘di rado’, ‘una volta tanto’.
Technical data: 31/8/2023 h. 02:12 – Smartphone, Iso 800, 2.2-0@6.9 mm – f/1,8 – 0,20