Editoriale – Coelum n.141 – Settembre 2010

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Questo è il 141° numero di Coelum. Detta così sembra una cosa da niente, come leggere distrattamente da qualche parte che l’altezza della piramide di Chefren era di 141 metri. E poi voltare pagina. Senza pensare ai vent’anni di lavoro massacrante che si nascondono dietro quel dato così teneramente neutro e rassicurante.
Non che lavorare in redazione sia come scavare nelle miniere di sale del re salomone, ma il lettore dovrà convenire che 13 anni a dirigere una rivista di astronomia sono davvero tanti e che è del tutto naturale che all’improvviso arrivi quel momento dove ci si volta indietro a guardare i frutti di tanto lavoro, a misurare con gli occhi se una piramide c’è, alla fine, e che altezza abbia raggiunto…
Così, dall’alto del numero 141, non posso fare a meno di pensare che messi uno sopra l’altro, tutti insieme, tutti i numeri usciti finora farebbero una pila alta 0,7 metri  pesante 40 kg e in superficie, una copertina a fianco all’altra, si riempirebbe una parete di 9 metri quadrati. E che nel tempo abbiamo immaginato, scritto, sceneggiato, corretto e pubblicato non meno di 14 000 pagine di astronomia.
Ma questi ovviamente sono ancora e soltanto numeri; e difficilmente anche il lettore più vicino al nostro sentire riuscirebbe a capire così tanto avendo a disposizione così poco.
Fatto sta che la scorsa primavera, data la famosa occhiata, ho deciso di averne avuto abbastanza: la piramide mi sembrava infatti talmente sghemba e bassina da non meritare ulteriori sforzi. E in più fuor di metafora, ho improvvisamente realizzato che i temi erano cambiati fino al punto da rendere decisamente problematica l’esistenza di una rivista di rigoroso approfondimento scientifico come Coelum.
Eppure, vedete, sono ancora qui.
Come mai? Beh, a farmi cambiare idea così vergognosamente in fretta non è stata un’illuminazione mistica, ma più prosaicamente la prospettiva di entrare in una realtà più ampia, giovane e intraprendente come quella di Massimi Sistemi, nella quale l’esperienza di Coelum servirà a dar vita anche a nuovi progetti editoriali.
Come potete vedere anche dal “colophon” qui sotto, dopo mesi di tribolazioni burocratiche, alla fine la fusione tra una realtà di innovazione tecnologica e una editoriale si è concretizzata, producendo una miriade di idee capaci di ridonarmi la fiducia nella possibilità che anche nel prossimo futuro Coelum possa fare fronte alle inevitabili trasformazioni di mercato imposte dalle nuove tecnologie.
Altro non vi dico e non potrei dire. Vi invito solo a prendere nota del fatto che sono cambiati numeri di telefono e altre cose del genere [NdR. Attenzione: anche i conti correnti per gli ordini e gli abbonamenti!] mentre lo staff editoriale è rimasto lo stesso… con qualche “new entry”!