«Mi ci vuole più antenna…»
Se come me, cari Lettori, oltre ad essere amanti del cielo, siete anche appassionati di cinema, allora non potrete non ricordare questa frase. È solo un breve passaggio di un film che, però, considero tra i più belli. Mi riferisco a “Contact”, tratto da un avvincente racconto del famoso astronomo e divulgatore Carl Sagan. Nel film, subito dopo che la protagonista, Ellie Arroway, pronuncia quella frase, la scena propone una bella panoramica sul radiotelescopio di Arecibo (Porto Rico)… Non ho potuto non pensare che oggi, probabilmente, quella sequenza sarebbe stata ambientata in Cina. Perché? Beh, la bella Ellie sarebbe stata sicuramente entusiasta di poter utilizzare i potenti mezzi offerti dal nuovissimo radiotelescopio gigante FAST, che conferma le ambizioni cinesi di divenire una superpotenza scientifica mondiale. Potrete conoscere meglio il mastodontico radiotelescopio nell’articolo “FAST, il super radiotelescopio”.
La radioastronomia offre un modo diverso di osservare il Cosmo, a noi, poveri esseri relegati a vedere le cose entro un ristretto intervallo della banda elettromagnetica… E torniamo allora nel nostro Paese per ripercorrere, attraverso le parole di un altro grande astronomo e divulgatore, Mario Rigutti, i primi passi compiuti dalla radioastronomia in Italia. Nell’articolo potremo conoscere, raccontate dalla voce di “chi era lì”, personalità come Guglielmo Righini e Marcello Ceccarelli, padri della radioastronomia italiana, entrambi forse alla ricerca di “più antenna” per scrutare l’ignoto e “vedere” un po’ più in là, dapprima con semplici strumenti ricavati da una “rete da pollaio” per arrivare alla costruzione dell’imponente radiotelescopio di Medicina.
Sempre in tema di radioastronomia, l’Event Horizon Telescope si appresta a fotografare nientemeno che l’orizzonte degli eventi del buco nero Sagittarius A* posto al centro della nostra galassia. Se l’impresa riuscirà, avremo sicuramente un’altra data importante da ricordare.
In tema di ricorrenze, questo mese non potevamo dimenticare il 40° anniversario della scoperta degli anelli di Urano. Ripercorriamo minuto per minuto, nell’articolo di Claudio Elidoro, gli eventi di quella emozionante notte in cui, a bordo di un osservatorio volante, quasi per caso avvenne l’interessante scoperta.
Torniamo poi ai giorni nostri con il punto sulle ultime scoperte scientifiche in arrivo dalle sonde in esplorazione del Sistema Solare: Rosetta, Dawn, Cassini e Juno. Ecco tutte le ultime novità, puntualmente riepilogate da Pietro Capuozzo, con le bellissime immagini di quei panorami cosmici che solo gli occhi robotici delle sonde hanno il privilegio di guardare per noi.
Per gli astrofotografi e gli appassionati più tecnologici, Mauro Narduzzi (Skypoint) propone una esauriente panoramica delle caratteristiche dei sensori CMOS, nella seconda parte dell’articolo CMOS vs CCD. Risulteranno imperdibili inoltre la fantastica ripresa dell’area nebulare di Orione, eseguita da Maurizio Cabibbo, e l’articolo di Giorgia Hofer che ci spiega cosa sia l’elusiva Luce Zodiacale e come fotografarla. Potrete poi leggere della difficile impresa di Samuele Pinna che ci racconta passo passo come ha immortalato il fugace passaggio della Stazione Spaziale sul Sole.
Il Cielo del Mese, corredato dalla descrizione del cielo a cura di Giorgio Bianciardi (UAI), riporta la panoramica completa dei fenomeni celesti che ci attendono in marzo, ma marzo è anche il mese in cui tentare una vera e propria sfida osservativa: la Maratona Messier. Scoprite di cosa si tratta con i consigli e il racconto dell’esperienza vissuta da Claudio Pra e le testimonianze di altri esperti astrofili. Andiamo infine alla scoperta delle meraviglie deep-sky nel cielo della costellazione della Lince con Stefano Schirinzi. Per gli amanti della Luna, Francesco Badalotti ci condurrà alla scoperta dei segreti del Cratere Plato.
Ma non finisce qui! Scoprite tutti i contenuti di questo nuovo numero di Coelum Astronomia.
Buona lettura.