Il pomeriggio del 18 gennaio, da poco chiusa la pagina riservata alle comete con il benaugurante titolo di “Tutto procede al meglio per la Pan-Starrs” (o qualcosa di simile), una mail di R. Ligustri, responsabile della rubrica, ci informa di voci e sospetti su un possibile ridimensionamento delle stime di luminosità della cometa.
Non la prendo bene, ed entro senza accorgermene nella fase della negazione: non poteva essere vero! Fino al giorno prima tutti gli indicatori sullo stato di salute della Pan-Starrs erano a posto, con tutti i puntini delle stime che andavano ad allinearsi di giustezza sulla curva di luce prevista! Chi era adesso il bastian contrario che si permetteva di seminare dubbi?
Mi precipito quindi sulla pagina del PS1 Science Consortium, il sito del Telescopio Pan-Starrs che ha scoperto e nominato la cometa, e lì, sul blog di uno degli scopritori (aggiornato proprio il 18 gennaio) trovo scritto: «… la cometa è al momento osservabile dall’emisfero australe con piccoli telescopi. Il 9 gennaio è stata fotografata da John Drummond mentre si mostrava di magnitudine integrata +8,1. Ciò significa che si sta mantenendo leggermente più luminosa del previsto. Dovesse continuare così arriverebbe in marzo a brillare di una magnitudine –0,2».
Sospiro di sollievo. Quella riportata da Ligustri non era quindi che una malevola voce di corridoio.
Per puro spirito di servizio do anche una controllatina in giro, non si sa mai… Ed infatti, era meglio non farlo… È l’amatore ceco Jakub Cerny, uno dei più attendibili in materia cometaria, a darmi la prima stilettata. Nel suo sito Jakub scrive che «…analizzando 155 osservazioni visuali, ho trovato che la curva di luce porterà la Pan-Starrs a brillare al massimo di una più modesta mag. +1…»
Beh… ci si può stare, penso con lo stato d’animo di chi sta patteggiando una pena… e poi si sa come sono queste osservazioni visuali fatte a spanne. Non mi preoccupo.
No, non mi preoccupo, ma continuo a cercare, fino a che non mi decido ad entrare nel sito di Seiichi Yoshida, forse il massimo esperto di comete dal punto di vista osservativo. Tanto esperto che, temendo il peggio, l’ho lasciato per ultimo.
E qui trovo la conferma definitiva. Anzi, molto peggio… Giudicate voi.
«Cari colleghi, oggi a seguito del rallentamento manifestato nella sua crescita ho rivisto la mia curva di luce della cometa C/2011 L4 (Pan-Starrs), variando i parametri per la predizione della magnitudine finale.
La cometa, secondo la nuova formula, arriverà al massimo alla mag. +3.
I miei migliori saluti»
Molto più conciso e tagliente di una katana da samurai, Seiichi stava in pratica dicendo al mondo che in marzo non ci sarebbe stato niente di quello che avevamo immaginato fino a quel momento. Una cometa di mag. +3, infatti, se osservabile solo al crepuscolo come nel caso della Pan-Starrs, è da considerarsi praticamente invisibile ad occhio nudo.
Sì, certo, ci sono i binocoli, i telescopi, le fotografie, ma ovviamente nulla può sostituire lo spettacolo di una grande cometa che si offre alla vista di tutti, con semplicità.
Ma sarà vero poi? Anche queste, in fondo, sono ancora e soltanto delle previsioni; e molte cose possono ancora cambiare in questi 50 giorni che ancora mancano al perielio. Coraggio!
Quello che è certo è che vi diremo tutto, ma proprio tutto, nell’articolo che uscirà nel numero di marzo (e comunque, andasse proprio male, ci resta sempre la ISON!)
Giovanni Anselmi