Vedete un po’ come si mischiano a volte le carte. Non più di un paio di numeri fa mettevamo sul tappeto il problema dei mugugni in astronomia, ovvero la costumanza da parte dell’amatore di sentirsi perennemente perseguitato dalla nuvoletta della pioggia e dalla impressione di essere al centro di un periodo storico dove non accade assolutamente nulla, così che gli sembra di passare tutta la sua vita a passeggiare tra i merli della fortezza Bastiani in attesa dei tartari che non arriveranno mai, e senza nemmeno la consolazione di annoiarsi in un clima desertico e secco.
Intendiamoci, assolutamente a ragione! Perché hai voglia ad invocare calma e razionalità davanti ad un cielo coperto e nebbioso che per la stramillesima volta di seguito ti nega la congiunzione, lo sciame, la grande macchia solare, l’occultazione, l’ombra di Ganimede…. e via via, scendendo di scala verso cose sempre più basic; che so, come un primo quarto di Luna…(niente, nemmeno quello, se non di rado e sempre tra un palazzone e l’altro). Insomma, riprendendo il filo, vi do ragione, ma siccome voi ci pagate per essere più realisti del re, noi subito abbiamo provveduto, in questo numero, a produrre prove che vanno contro l’impressione generale del complotto cosmico, almeno per ciò che riguarda il complesso da deserto dei tartari.
E proprio mentre stavamo editando l’articolo in cui Claudio Elidoro si affanna a dimostrare che quello che stiamo vivendo è in realtà il periodo d’oro delle apparizioni cometarie, ecco che per zuccherarci meglio la pillola un qualche demonietto tartaro si diverte a mandarci per Natale una delle più belle comete viste negli ultimi decenni!
E dove la manda? Naturalmente nell’emisfero australe. E ditemi se questa non è una presa in giro…
Ma torniamo seri per un attimo, e se potete andate subito a dare un’occhiata alle foto della Lovejoy… Ragazzi, d’accordo, la cometa è una meraviglia di suo, è una scimitarra di luce… ma guardate anche i paesaggi dell’Australia, quei cieli incontaminati… le stelle che scendono fin quasi all’orizzonte… Ecco cosa ci siamo persi… non le eclissi e le congiunzioni, sì, cose carine, ma insomma… no, ci siamo persi molto di più.
E viene quasi da ripetere a mezza voce le parole di Buzzati, che con rimpianto guardava le sue montagne ormai lontanissime dicendo: “ormai è tardi, ormai non faccio più in tempo”.
Giovanni Anselmi
Sono un astrofilo depresso …. e per vari motivi non posso andare in Australia, non sono le occasioni che mancano, ma sono le amministrazioni comunali che fanno di tutto per toglierci il diritto a vedere il cielo.
Nella pianura veneta con la mania del lampioni, vi sono aree vaste a urbanizzazione diffusa illuminate a giorno, i lampioni anche se rispettosi delle norme sono troppi. La qualità del cielo notturno è peggiorata negli ultimi anni. La notte non è nero/blu ma arancione alla faccia del risparmio energetico. Quando è nuvoloso (riflesso a terra) a volte dimentico di accendere i fari dell’auto. Ormai lascio sempre più spesso il telescopio nell’armadio.
Sentendo i comuni sempra che sia l’Europa a imporci di lampionare tutte le piste ciclabile…. secondo loro alle 3 di notte centinaia di ciclisti potrebbero affollare le piste ciclabili… sarà vero, ma in Austria non mi sembra che ci sia tutto sto lampionamento?