Editoriale – Coelum n.129 – Giugno 2009

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La ritengo un’iniziativa senz’altro doverosa nei confronti di una rivoluzione scientifica che alla lettera ha davvero sconvolto il mondo, ma che alla fine, com’era facile immaginare, si è ridotta alla stregua di una cerimonia di compleanno dove il festeggiato si ritrova a farsi gli auguri da solo, brindando malinconicamente davanti allo specchio.
Fuori da ogni metafora, appare sempre più evidente come dell’importanza di questa ricorrenza si discuta solo tra noi del settore, senza che la grande informazione (mi riferisco in massima parte a quella televisiva di Stato) si sia sentita minimamente obbligata a introdurre qualcosa di significativo nei suoi palinsesti.

Non voglio comunque annoiarvi oltre con questo argomento, del resto già affrontato nell’editoriale del numero di marzo, e passo invece a ricordarvi ciò che avevo scritto in febbraio, quando commentando i fasulli scoop mediatici del primato delle osservazioni telescopiche dell’inglese Thomas Harriot su quelle di Galileo (fasulli perché la vicenda era già abbondantemente nota da quasi due secoli) ho promesso ai lettori che presto avremmo pubblicato un articolo capace di “rimettere le cose a posto”.
Promessa mantenuta proprio in questo numero, dove Ivano Dal Prete tratteggia da par suo la vita e le opere di Harriot, rivalutandone la figura di astronomo (sconosciuta ai più), ma bacchettando certi improvvidi storici inglesi che approfittando della ribalta offerta dalle celebrazioni galileiane hanno voluto calcare un po’ troppo la mano sulla questione della priorità scientifica di alcune scoperte.

Fatto sta che il 5 agosto di 400 anni fa, Harriot realizzò il primo disegno telescopio della Luna, precedendo Galileo di qualche mese. A questo proposito, i lettori si saranno ormai accorti che nella pubblicazione degli articoli di taglio storico relativi all’Anno dell’Astronomia la nostra logica è quella di rispettare l’esatta cronologia degli avvenimenti accaduti quattro secoli prima, così che in maggio abbiamo parlato delle vicende che portarono Galileo alla realizzazione del suo primo cannocchiale, e nei primi numeri di autunno affronteremo a fondo la questione delle sue prime osservazioni lunari. Fino ad arrivare al clou del prossimo gennaio, 400° anniversario della scoperta delle lune gioviane.

In sintesi, stiamo facendo il possibile per celebrare degnamente l’invenzione del telescopio con tutto quello che ne è conseguito, ma ripeto: ci stiamo purtroppo festeggiando da soli.

Ci scusiamo con tutti i lettori per il ritardo con cui questo numero potrebbe essere stato distribuito in molte edicole di qualche regione. Stiamo infatti procedendo a una profonda revisione del piano distributivo nazionale, che dal numero di luglio-agosto porterà a una maggiore uniformità nelle date di uscita oltre che a una miglior capillarità, e questo potrebbe aver provocato degli occasionali disguidi che vi preghiamo di segnalarci.