
«Mi auguro che nei prossimi 500 anni gli astronomi non stiano ancora discutendo dello stesso modello del Big Bang. Non avranno fatto un buon lavoro se saranno ancora l? a discuterne. Sono pure convinta che vi saranno molte altre questioni fondamentali sull’universo che non conosciamo. Penso che la nostra ignoranza sia pi? grande della nostra conoscenza: non siamo arrivati nemmeno a met? di quello che si dovrebbe conoscere riguardo all’Universo».
Vera Cooper Rubin
A Washington D.C., nel 1938, una bambina di dieci anni era solita osservare le stelle, distesa nel suo lettino dalla finestra della sua camera che puntava verso nord, e ammirarne estasiata il loro movimento durante la notte. Suo padre aveva notato la passione della figlia e, nonostante i grossi dubbi sulle opportunit? che una carriera astronomica avrebbe potuto offrirle, non smise mai di sostenerla nei suoi sogni regalandole un piccolo telescopio e accompagnandola agli incontri di astronomia tenuti dagli astrofili locali. Il suo nome era Vera Cooper Rubin e quel padre che la sosteneva non avrebbe, probabilmente, immaginato che solo pochi anni pi? tardi sua figlia avrebbe cambiato per sempre la storia dell’Astrofisica, senza mai vincere il Premio Nobel anche se sarebbe stato ben meritato.