Cara Redazione,
dal n.121 sono un interessatissimo lettore della vostra rivista, nella quale ho trovato un valido aiuto per il mio desiderio di entrare nella schiera degli astroamatori. Essendo in possesso di un telescopio astronomico rifrattore 150/750 f/5 (Sky-Watcher) su montatura HEQ-5, ho effettuato nel corso dell’anno alcune nottate di osservazioni pubbliche di Luna, Giove, Saturno, notando con mio grande compiacimento molta gente interessata.
Purtroppo qui a Roma, nella zona Aurelio-Monte Mario, credo di essere il solo a mettere a disposizione il mio telescopio tra la gente… un vero peccato, perché ci sarebbe davvero bisogno di portare l’astronomia nelle piazze e nei parchi cittadini. Del resto, visto che le istituzioni (RAI, giornali, media in genere) non si muovono nemmeno in occasione di grandi eventi come l’Anno Internazionale dell’Astronomia, l’unico modo di interessare quante più persone possibili resta quello del coinvolgimento diretto!
Quanto ho scritto non è tanto per informarvi sulle mie notti astronomiche, quanto per complimentarmi con voi per il lavoro che svolgete nella realizzazione di una rivista che tratta scienza in maniera comprensibile anche a me e a tutti quelli che come me non hanno molta dimestichezza con la fisica e la matematica.
Nazzareno Terzaroli – Roma
Parole sante, caro Nazzareno. Quello che sta facendo lei, da solo con il suo telescopio, organizzando degli happening volanti di osservazione pubblica, è esattamente quanto vorremmo fosse fatto da centinaia di volontari in tutte le nostre città. Gli americani la chiamano “Side-walk astronomy” (astronomia da marciapiede), un modo di avvicinare i passanti all’oculare di un telescopio, che vede le sue nobilissime origini nella Parigi dell’illuminismo, quando in piazza scendevano anche fior di astronomi (come Lalande, ad esempio) per mostrare il cielo a gente che mai altrimenti si sarebbe sognata di partecipare a delle osservazioni pubbliche istituzionali.
Non trovo veramente parole per esprimere la mia ammirazione per il suo coraggio e il suo disincantato spirito di iniziativa (le ruberemo presto l’idea, cercando di organizzare in modo sistematico in tutta Italia un qualcosa di simile), e spero non si dispiaccia se per agevolare la sua attività a Roma ci permettiamo di rendere qui noto il numero del suo cellulare (340 2343048), che d’altra parte è ben indicato nei volantini con cui pubblicizza le sue estemporanee sedute astronomiche.
Grazie, caro Nazzareno, non le faremo mancare il nostro appoggio!
G. A.