
Personalmente scettico, un po’ per natura ed un po’ perché certi argomenti hanno la capacità d’irritarmi, soprattutto per il modo con il quale vengono offerti, mi permetto, tuttavia, di sottoporre al lettore curioso alcuni brani, tratti da testi medioevali, che, spero, gli faranno trascorrere un piacevole quarto d’ora.
Non è che qui io voglia trattare polemicamente di strani oggetti celesti e ravvivare, in un periodo come l’attuale [NdR. Il brano è tratto da un articolo del 1975], così scarso di notizie riguardanti mirabili avvistamenti, quella curiosità e quell’interesse che, in ognuno di noi, in differente misura, sono sempre latenti. Voglio semplicemente mettere in evidenza la singolarità di alcuni brani nei quali mi sono imbattuto, i quali, pur nella loro concisione, presentano elementi di viva curiosità. I passi che riporterò costituiscono una scelta tra i molti che si possono incontrare in cronache ed annali di secoli tanto lontani; in essi, come si rileverà, non manca mai il dettaglio imbarazzante ed allo stesso tempo stimolante per un guizzo di fantasia. E alla fine di ogni caso esaminato daremo un giudizio sommario sulla reale natura dell’accaduto.