

Dopo cinque giorni vissuti all’insegna della più viva curiosità per quella che la NASA aveva annunciato come “una sensazionale scoperta di un oggetto celeste nelle nostre vicinanze cosmiche”, alle 18:30 di lunedì 15 novembre una conferenza della NASA ha rivelato la tanto attesa notizia: avvalendosi del Telescopio Spaziale CHANDRA e di altre sonde americane ed europee (SWIFT, XMM, ROSAT), tutte operanti nel dominio dei raggi X (SWIFT anche nei gamma), una équipe dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics ha rilevato i primi “segni di vita” di un buco nero formatosi appena 30 anni fa a seguito dell’esplosione della supernova extragalattica SN 1979C, avvenuta nel 1979 all’interno della galassia M100. Si tratta ovviamente della prima volta in cui viene osservato un buco nero nel momento stesso della sua formazione. Per comprendere meglio il significato di questa scoperta, e il contesto in cui va collocata, è però necessario fare un grande passo indietro nel tempo…