
Non c’è dubbio: la stella più studiata dell’Universo, almeno da parte dell’umanità, è il Sole. Le osservazioni sistematiche della nostra stella ormai sono estese su un intervallo di tempo di circa due secoli e adesso riguardano praticamente tutte le bande dello spettro elettromagnetico. Uno degli utilizzi più interessanti di questi archivi di dati riguarda la meteorologia spaziale, o space weather. La necessità di organizzare i dati raccolti sinora e di renderli fruibili per fare previsioni sull’attività solare, giustifica le numerose iniziative che mirano alla gestione attiva dei database, ovvero non solo a fungere da contenitori di dati ma anche a svolgere il ruolo di banco di prova per codici di simulazione. Una di queste iniziative, nata circa tre anni fa e di cui parleremo estesamente in questo articolo, è il progetto SWELTO (Space Weather Laboratory in Turin Observatory), che è stato pensato come strumento per lo studio della propagazione degli effetti delle eruzioni solari nel vento solare e nel mezzo interplanetario, e in generale di tutto ciò che provenendo dal Sole può influenzare la magnetosfera terrestre. Il progetto mira a crescere nelle sue competenze per poter dare il suo contributo a livello nazionale ed europeo nell’ambito della nascente disciplina della Meteorologia Spaziale.