La prima volta che mi sono imbattuto, una decina di anni fa, nel termine “Superluna”, confesso di aver pensato che si trattasse di un personaggio dei fumetti. Rapidamente per? mi sono reso conto che si trattava di un attributo riferito proprio al nostro satellite, e che con questo si voleva intendere una fase di Luna piena verificantesi in corrispondenza del perigeo.
Il termine ? oggi largamente usato in tutti i siti di divulgazione scientifica e sui media generalisti, che danno l’annuncio dell’imminente evento accompagnandolo talvolta con asserzioni roboanti e imprecise circa la sua eccezionalit? (“mai cos? grande da 70 anni!”, “cos? grande la vedremo solo nel 2034” e via dicendo…). Dato che abbiamo avuto due Superlune consecutive, la prima lo scorso 3 dicembre e la seconda proprio in questi giorni (a seconda di quando leggerete questo articolo) il 2 gennaio, vale la pena di approfittare dell’occasione per approfondire l’argomento, lasciando perdere gli aspetti spettacolari e privilegiando alcuni interessanti aspetti concettuali che molto raramente vengono trattati nei siti che si occupano del fenomeno.