Spiridon Gopcevic, l’avventuriero che si fece astronomo

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Spiridon Gopcevic, l’avventuriero che si fece astronomo
La Specola Manora come appariva in una foto risalente al 1894. La particolarità di questo documento sta nel fatto che sono presenti e perfettamente riconoscibili (indicati dalle frecce) i protagonisti della singolare vicenda: Spiridon Gopcevic e la moglie Fanny.

Dopo quella dell’osservatore lunare Kruger, di cui abbiamo parlato nel numero di marzo, un’altra storia affascinante si è mischiata alle vicende dell’astronomia triestina alla fine del 19° secolo, con degli echi questa volta anche più internazionali: l’ascesa e il declino di Leo Brenner e della “Specola Manora” di Lussinpiccolo.
Spiridon Gopcevic, figlio di un facoltoso armatore di origine montenegrina stabilitosi a Trieste, è stato sicuramente uno dei protagonisti più controversi e misteriosi della storia dell’astronomia del 19° secolo, tipico rappresentante di quella turbolenta classe di intellettuali balcanici che mirava a cambiare le istituzioni della vecchia Europa pre bellica. Nato nel capoluogo giuliano il 9 luglio 1855, la sua complessa personalità trovò sfogo durante la sua vita in una straordinaria pletora di attività, non tutte propriamente cristalline, improvvisandosi scrittore, storico, diplomatico, giornalista e ovviamente astronomo. Il padre morì suicida nel 1861 quando Spiridon era ancora un bambino; così sua madre, austriaca, lo mandò a studiare a Vienna, dove passò gran parte della giovinezza.