
«Il confronto tra teoria e osservazioni è sempre un momento drammatico per un teorico: è stato un sollievo ma anche una fonte di orgoglio rendersi conto che le
osservazioni combaciavano perfettamente con le nostre previsioni».
Luciano Rezzolla, Goethe Universität (Germania), membro del consiglio di amministrazione dell’EHT.
Eccola, è la prima prova visiva diretta di un buco nero e della sua ombra. Non è Sgr A*, come avevano annunciato ormai due anni fa e come praticamente chiunque si immaginava, in attesa della conferenza stampa, ma la cosa non è meno straordinaria, anzi! Si tratta dell’immagine del buco nero supermassiccio che si trova all’interno della galassia ellittica gigante Messier 87 (M 87), situata nella costellazione della Vergine. Con una massa equivalente a 6,5 miliardi di masse solari, si trova a 54 milioni di anni luce dalla Terra, più o meno al centro del grande ammasso di galassie della Vergine. A “scattare” la storica “fotografia” (le virgolette sono dovute, e spiegheremo il perché
all’interno degli articoli che seguono) sono stati gli scienziati della collaborazione internazionale EHT, Event Horizon Telescope, alla quale ha partecipato anche l’Italia con
ricercatori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF). Più di 200 persone, provenienti da 59 istituti di ricerca in 20 diversi
paesi hanno dedicato anni a questo importante esperimento, uniti da una comune visione della Scienza.