
A quanto si dice, tutto ebbe inizio nel 20001 con il progetto Solaris di Slawomir Decyk, Pawel Kula e Diego Lopez Calvin,inventori di questo originale procedimento fotografico. La Solargraphy, come fu chiamata, è una tecnica fotografica finalizzata alla registrazione delle tracce solari, impressionate direttamente su carta fotografica tramite l’uso di fotocamere stenopeiche. Chi lo utilizza definisce questo procedimento ecologico e anti-tecnologico. La tecnologia è infatti ridotta ai minimi termini: bastano un box di qualsiasi forma (va bene anche una lattina di birra, per capirsi) con un piccolo foro a fungere da obiettivo e un pezzo di carta fotografica. La luce agisce direttamente sulla carta fotosensibile, provocandone l’annerimento in modo proporzionale al tempo e all’intensità dell’esposizione. Si ottengono in questo modo dei negativi di carta, che devono poi essere scansionati in fretta (anneriscono perché ancora fotosensibili) e invertiti via-software. Questo consente di ottenere in una singola immagine la rappresentazione grafica di un evento che si evolve in un lungo arco temporale, e di registrare – nella fattispecie – il lento percorso del Sole attraverso il cielo.