
Humour britannico? Niente affatto: la comunità dei fisici gli era (e gli è tuttora) riconoscente, perché le sue teorie controcorrente, sconfitte dalla prova dei fatti ma sempre di grande ingegno, hanno stimolato lo sviluppo di modelli alternativi. Come ad esempio in campo cosmologico, dove ancora a distanza di mezzo secolo dalla formulazione della sua teoria dell’Universo stazionario, Hoyle ribadiva in ogni congresso che il Modello Standard “non è suffragato da fatti certi, i fisici vi si affidano dogmaticamente, il Big Bang è religione, non scienza…”
Una posizione la sua che alla lunga si è rivelata perdente, ma che recentemente è stata rivitalizzata (almeno per ciò che riguarda la negazione di un “inizio dell’universo”) da una delle tante teorie basate sull’inflazione…