Notiziario di Astronomia

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Notiziario di Astronomia
A sinistra, la prima fotografia a colori di Plutone e Caronte della New Horizons è stata ripresa dallo strumento multispettrale Ralph, la cui risoluzione è però quattro volte inferiore a quella del telescopio di navigazione LORRI (Long Range Reconnaissance Imager). Al centro, ricombinando in un’unica immagine tutte le riprese ottenute dalla sonda tramite il telescopio LORRI nel periodo tra il 12 e il 18 aprile, è stato facile ricostruire il movimento dei due oggetti, che ruotano intorno a un centro comune (individuato dal centro della collana formata dalle 6 immagini di Plutone) mostrandosi sempre lo stesso emisfero. Nel caso della coppia Terra-Luna, il centro di massa comune si trova circa 1500 km sotto la superficie del nostro pianeta, mentre nel caso di Plutone e Caronte il centro si trova all'incirca 950 km al di fuori della superficie di Plutone. A destra. Un ingrandimento del dischetto di Plutone (raw in alto e blurred in basso) mostra una superficie con un pattern di chiaroscuri molto complesso, e una grande regione bianca che pare essere allineata con l’asse di rotazione del pianeta.

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A sinistra, la prima fotografia a colori di Plutone e Caronte della New Horizons è stata ripresa dallo strumento multispettrale Ralph, la cui risoluzione è però quattro volte inferiore a quella del telescopio di navigazione LORRI (Long Range Reconnaissance Imager). Al centro, ricombinando in un’unica immagine tutte le riprese ottenute dalla sonda tramite il telescopio LORRI nel periodo tra il 12 e il 18 aprile, è stato facile ricostruire il movimento dei due oggetti, che ruotano intorno a un centro comune (individuato dal centro della collana formata dalle 6 immagini di Plutone) mostrandosi sempre lo stesso emisfero. Nel caso della coppia Terra-Luna, il centro di massa comune si trova circa 1500 km sotto la superficie del nostro pianeta, mentre nel caso di Plutone e Caronte il centro si trova all'incirca 950 km al di fuori della superficie di Plutone. A destra. Un ingrandimento del dischetto di Plutone (raw in alto e blurred in basso) mostra una superficie con un pattern di chiaroscuri molto complesso, e una grande regione bianca che pare essere allineata con l’asse di rotazione del pianeta.

Il grande asteroide visto da ALMA

Fotografata da Terra una intera rotazione di GIUNONE
Una serie di immagini ad alta risoluzione, realizzate con il radiotelescopio ALMA, regala una visione senza precedenti della superficie di Giunone, uno degli asteroidi più grandi della Fascia principale.
Le onde radio sono sempre più utilizzate nello studio degli oggetti del Sistema solare. Contrariamente ai telescopi ottici, che catturano la luce del Sole riflessa dai corpi osservati, con le antenne capaci di ricevere microonde di lunghezza millimetrica è, ad esempio, possibile riuscire a “vedere” l’emissione termica realmente emessa da un asteroide, e di studiarne le caratteristiche come forma, composizione e proprietà della superficie.

NEW HORIZONS comincia a vederci chiaro

Nelle ultime immagini scattate dalla sonda New Horizons, che raggiungerà Plutone a metà luglio, si scorgono per la prima volta vaghi dettagli della superficie, tra cui una macchia bianca che potrebbe essere una calotta polare.
Nel corso del suo lunghissimo avvicinamento a Plutone (un rettilineo d’arrivo che sembra non finire mai), la New Horizons ha fotografato il cosiddetto pianeta nano in 13 occasioni diverse tra il 12 e il 18 aprile, rivelando per la prima volta dei significativi particolari sulla superficie grazie alla tecnica della deconvoluzione delle immagini. In tal modo la risoluzione è migliorata fino al punto di mostrare chiaramente alcune macchie più chiare sulla superficie e di registrarne anche il movimento di rotazione.

La cometa è sempre più avvolta da getti di gas e polveri

Con un incredibile colpo di fortuna la fotocamera OSIRIS a bordo della sonda dell’ESA Rosetta è riuscita a cogliere l’attimo in cui un nuovo getto è partito dalla superficie della cometa.
L’attività cometaria della Churyumov-Gerasimenko è aumentata significativamente nelle ultime settimane. La 67P si sta avvicinando al Sole sempre di più, il nucleo diventa sempre più caldo e i gas congelati sublimano dalla superficie, trascinando con sé le particelle di polvere che vanno ad avvolgere la cometa con una fitta chioma. A soli quattro mesi dal perielio, questo processo è ormai ben avviato con getti particolarmente pronunciati sul lato diurno del nucleo.