
Stazione Spaziale Internazionale
A bordo della Stazione Spaziale Internazionale è in corso la Expedition 50 composta dal comandante Robert Kimbrough (NASA) e dagli ingegneri di volo Andrei Borisenko (Roscosmos), Sergey Ryzhikov (Roscosmos), Peggy Whitson (NASA) Thomas Pesquet (ESA) e Oleg Novitskiy (Roscosmos).
Il 27 gennaio alle 15:46 TU, il cargo giapponese Kounotori 6 (HTV-6) è stato rilasciato dal braccio robotico della Stazione dopo che ne ha guidato il distacco. Il giorno successivo era previsto che iniziasse un esperimento “al guinzaglio” dell’elemento KITE che è però fallito ignorando il comando di rilascio. Il cargo è comunque rientrato regolarmente come previsto nella giornata del 5 febbraio.
Mars Exploration Rover
Opportunity – Marte, Sol 4642 (13 febbraio 2017).
Il MER-B si sta spostando verso sud costeggiando il bordo del cratere Endeavour. L’attuale obiettivo è raggiungere una scarpata a meno di un chilometro a sud dell’attuale posizione. Le prossime operazioni previste comprendono la discesa lungo la valle chiamata “Willamette” per l’analisi della struttura a spaccature vista dall’orbita.
Mars Science Laboratory
Curiosity – Marte, Sol 1609 (13 febbraio 2017).
Il grande rover si trova alle falde del Monte Sharp, una formazione rocciosa alta 4800 metri posta al centro del cratere Gale, dove è atterrato oltre quattro anni fa. Gli scienziati che si occupano di elaborare i dati provenienti da MSL sono ora di fronte a un dilemma, che deriva proprio dai dati che giungono dai laboratori posti a bordo del rover. Il fondo del cratere Gale era un tempo coperto da un lago, di questo ci sono moltissime prove, una fra tutte l’erosione subita dalle rocce.
ExoMars
Con tre accensioni del motore principale del Trace Gas Orbiter, la missione ExoMars prosegue le operazioni verso l’ultima fase che la porterà nell’arco di circa un anno, a stabilirsi nella sua orbita finale attorno a Marte. Le tre spinte eseguite il 19, il 23 e il 27 gennaio sono servite per iniziare la modifica del piano orbitale della sonda in modo da portarlo dai 7° (quindi quasi parallelo all’equatore marziano) a 74°, quasi polare e in grado di coprire visivamente tutta la superficie del Pianeta Rosso. Anche il periodo orbitale passerà dagli oltre 4 giorni iniziali a meno di un giorno, grazie a una ulteriore accensione avvenuta all’inizio di febbraio.
Safe mode per New Horizons
È stato un banale errore nel caricamento dei dati la causa scatenante il safe mode che ha colpito il 9 febbraio scorso la sonda reduce dal sorvolo del sistema di Plutone. Fortunatamente il problema è
già rientrato e si stanno riattivando tutti i vari sistemi di bordo. Ricordo come il safe mode sia esattamente quello che dice il nome, ossia una modalità di funzionamento sicura in cui viene spento tutto ciò che non è strettamente necessario e il controllo d’assetto orienta la sonda con l’antenna verso Terra in attesa di istruzioni, restando tranquilla in quella condizioni e dando il tempo ai tecnici nel centro di controllo di valutare la situazione.
Salvataggio per MOM
La Mars Orbiter Mission indiana, operativa dal settembre 2014, ha rischiato di terminare la sua missione con un prolungato passaggio nell’ombra del pianeta rosso, un transito in grado di esaurire le batterie di bordo con conseguenti possibili problemi di raffreddamento delle componenti elettroniche. Essendo l’approvvigionamento elettrico della sonda assicurato dal suo pannello solare, il transito nella zona d’ombra per oltre 4 ore avrebbe scaricato completamente le batterie di bordo, in grado di reggere al massimo per un’ora e mezza. I controllori di volo dell’agenzia spaziale indiana (ISRO) hanno definito ed eseguito una correzione di rotta in modo da evitare questa disgraziata eventualità e assicurando a MOM il proseguimento della sua missione.