Notiziario Astronomico

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Notiziario Astronomico
Immagini e filmati, a pochissime ore dall’accaduto, stanno arrivando senza soluzione di continuità dall’area colpita dal meteoroide. Scene che ricordano con impressionante realismo (alla rovescia) gli effetti speciali di film come The day after e Armageddon. L’oggetto, come si può vedere, è comparso nel cielo della regione di Chelyabinsk provenendo da est, basso sull’orizzonte e controsole. Una palla di fuoco sempre più grande… e poi la sequenza delle deflagrazioni.

meteoroide
Immagini e filmati, a pochissime ore dall’accaduto, stanno arrivando senza soluzione di continuità dall’area colpita dal meteoroide. Scene che ricordano con impressionante realismo (alla rovescia) gli effetti speciali di film come The day after e Armageddon. L’oggetto, come si può vedere, è comparso nel cielo della regione di Chelyabinsk provenendo da est, basso sull’orizzonte e controsole. Una palla di fuoco sempre più grande… e poi la sequenza delle deflagrazioni.

ULTIMISSIMA ORA! Un’altra TUNGUSKA nei cieli della Russia

Un meteoroide ferroso di 7000 tonnellate entra in atmosfera e devasta la regione di Chelyabinsk. Feriti anche gravi, panico e distruzione
Come nei film di fantascienza, anzi peggio: un grosso meteoroide è esploso nei cieli della Russia centrale il 15 febbraio, in pieno giorno, alle ore 9:20 locali (le 4:20 in Italia), generando onde d’urto capaci di provocare ingenti danni alsuolo e spargendo detriti su una vasta area nella regione degli Urali. Si contano purtroppo moltissimi feriti – evenienza rarissima nei casi di bolidi che esplodono al suolo, e che ha reso molto più drammatica l’impressione dell’evento – oltre 1200 persone, secondo quanto riportano i media locali, tra cui almeno 200 bambini: quasi tutti sono stati colpiti dalle schegge di vetro provenienti dalle finestre divelte dalle esplosioni. Si segnalano inoltre crolli di muri e danni di minore entità a edifici e strutture industriali. I testimoni oculari descrivono scene apocalittiche: «Credevamo che fosse la fine del mondo», altri hanno pensato alla caduta di un aereo o addirittura a un attacco missilistico. Le foto e i filmati amatoriali, che subito dopo hanno cominciato a fare ilgiro del mondo attraverso il web, hanno confermato le testimonianze: si vedono le scie luminose di molti frammenti staccatisi in successione da un corpo principale, esploso almeno nove volte dopo l’ingresso nella bassa atmosfera terrestre, secondo quanto riportato da Russia Today. Secondo le prime stime della NASA, il meteoroide, con una massa di circa 7000 tonnellate e un diametro di 15 metri, sarebbe entrato in atmosfera a una velocità di oltre 18 chilometri al secondo (65000 km l’ora), esplodendo, secondo quanto riportato da fonti attribuite all’Accademia delle Scienze russa, per la prima volta a una quota di 55 km dal suolo. I frammenti prodottisi sarebbero poi esplosi altre otto volte tra i 50 e i 30 km dalla superficie, provocando le onde d’urto in successione responsabili dei danni al suolo.

Quei fossili vengono dallo spazio!

Così afferma C. Wickramasinghe, che asserisce di aver trovato delle diatomee fossili in un meteorite
Un articolo recentemente pubblicato sul sito del Cosmological Journal ripropone l’annosa questione della presenza di tracce di forme di vita “aliena” in meteoriti cadute dallo spazio sul nostro pianeta. Stavolta è il turno di un campione che sarebbe stato raccolto nel villaggio di Aranganwila, Sri Lanka, in seguito all’avvistamento di un luminoso bolide avvenuto in India il 29 dicembre scorso. Il campioni di materiale sarebbero stati prelevati da uno degli autori dell’articolo e spediti a Nalin Chandra Wickramasinghe, per essere sottoposti ad analisi chimiche e mineralogiche. Ebbene, il campione – a detta degli autori una condrite carbonacea proveniente da frammenti generati dalla cometa Encke – conterrebbe al suo interno i resti fossilizzati di qualcosa di simile al guscio di una diatomea, un’alga microscopica molto comune sul nostro pianeta, evolutasi sulla Terra tra 135 e 65 milioni di anni fa sviluppando la capacità di vivere all’interno di un minuscolo scudo siliceo. L’autore della presunta scoperta è il famoso matematico e astrobiologo Wickramasinghe, uno dei pochi scienziati di dichiarata tendenza creazionista ed antievoluzionista.