Notiziario Astronomico

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Notiziario Astronomico
Tutti i 2321 pianeti “candidati” scoperti da Kepler sono mostrati in questa illustrazione, dove le stelle primarie sono allineate in ordine di dimensione, e raffigurate del colore corrispondente alla loro classe spettrale. I pianeti sospetti segnalati da Kepler sono rappresentati in transito sul disco della loro stella, nelle proporzioni relative.

2321 Pianeti Candidati
Tutti i 2321 pianeti “candidati” scoperti da Kepler sono mostrati in questa illustrazione, dove le stelle primarie sono allineate in ordine di dimensione, e raffigurate del colore corrispondente alla loro classe spettrale. I pianeti sospetti segnalati da Kepler sono rappresentati in transito sul disco della loro stella, nelle proporzioni relative.

KEPLER passa l’esame missione prolungata fino al 2016

La missione di Kepler, telescopio orbitante specializzato nella ricerca di pianeti extrasolari, ha ottenuto il sospirato prolungamento: ancora quattro anni. Oltre alla possibilità di effettuare nuove scoperte, questo tempo extra servirà a concentrarsi sugli oltre 2300 casi in attesa di ulteriori osservazioni. La tanto temuta parola “fine” non è stata pronunciata e il telescopio spaziale Kepler può finalmente concedersi un lungo, meritato sospiro di sollievo.

Piove spesso su TITANO?

Forse no. È quanto emerge dall’analisi dei dati della sonda Cassini: se da un lato ci sono molti indizi che confermano il verificarsi di piogge di idrocarburi, dall’altro sembra siano meno frequenti di quanto ci si aspettasse. Se ci sono mari, laghi e fiumi e se c’è una densa atmosfera con sistemi nuvolosi modellati dai venti, è naturale pensare che di tanto in tanto possa piovere. Succede sulla Terra, con il cosiddetto “ciclo dell’acqua” e si ritiene che qualcosa di analogo avvenga anche su Titano, dove al posto dell’acqua ci sono etano e metano liquidi. Le precipitazioni che bagnano la superficie della più grande luna di Saturno sarebbero quindi a base di idrocarburi, piogge scure per mari neri. Ma non è sulla composizione dei rovesci di Titano che ci si interroga ultimamente, bensì sulla loro frequenza. Piove tanto, poco o quasi mai?

Un “dust devil” davvero gigantesco

Dopo l’arruffato mulinello ripreso ad agosto dello scorso anno (Coelum n. 153) e il sinuoso pennacchio immortalato a febbraio (Coelum n.158), un altro “dust devil” si è esibito davanti all’obiettivo della camera ad alta risoluzione (HiRISE) montata a bordo della sonda Mars Reconnaissance Orbiter (MRO).

Fate posto a MAGELLAN!

In Arizona si fondono tonnellate di vetro e si modellano specchi, mentre in Cile viene addirittura fatta esplodere la cima di una montagna. Che sta succedendo? Niente di preoccupante… sono soltanto i primi passi del lungo tragitto che entro pochi anni porterà alla nascita del Giant Magellan Telescope (GMT), che assieme al Thirty Meter Telescope (TMT) e all’European Extremely Large Telescope (E-ELT) (vedi Coelum 156) rappresenta una delle grandi promesse osservative su cui conta l’astrofisica dei prossimi anni.