Notiziario Astronomico

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CefeoI super telescopi ottici del futuro
Il 2012 sarà un anno cruciale per il destino dei super telescopi ottici attualmente in sviluppo. Vediamo a che punto sono. GMT(Giant Magellan Telescope) – Con la fusione di oltre 20 tonnellate di vetro speciale all’interno della fornace rotante del Mirror Lab dell’Università dell’Arizona, è iniziata lo scorso 14 gennaio la lunga opera di modellazione del secondo dei complessivi sette specchi da 8,4 metri destinati a costituire il Giant Magellan Telescope, un telescopio ottico equivalente a un 25 metri di diametro.

Creature diaboliche nel Cefeo
VdB141 è conosciuta anche come la Nebulosa Fantasma a causa dell’aspetto generale, ma soprattutto di diverse figure antropomorfiche con le braccia alzate. Si tratta di una nebulosa molto debole, con bassa brillanza superficiale.

Presentato l’Event Horizon Telescope presto le prime immagini dei buchi neri
Un ambizioso progetto coordinerà le osservazioni di alcune decine di radiotelescopi in tutto il mondo per ottenere le prime dettagliate riprese dei profili di questi enigmatici corpi celesti. “Nessuno ha mai ottenuto un’immagine di un buco nero. Noi stiamo per farlo”. La promessa di Dimitrios Psaltis, professore associato di astrofisica alla University of Arizona, è di quelle che lasciano il segno. I buchi neri infatti non sono proprio il migliore soggetto astronomico da immortalare, anzi. Il loro campo di attrazione gravitazionale così intenso cattura tutto quello che si trova nelle loro vicinanze…

Supernove: caccia ai segni premonitori – stelle sull’orlo di una esplosione
Cercavano sintomi di catastrofe imminente, per capire se, quando la sua vita è agli sgoccioli, una stella si comporti in modo particolare. E glien’è esplosa una proprio sotto agli occhi, nella galassia a spirale M51. Purtroppo, non quella che stavano osservando, ma quasi: la sua compagna.

Ma il Sole, in quale ammasso si è formato?
Nell’attesa di risolvere il dubbio, dalla lista è stato intanto depennato M67, il candidato ritenuto finora come il più probabile. Tutte (o quasi) le stelle nascono in ammassi, e anche per il nostro Sole l’ipotesi più probabile è che si sia formato insieme a centinaia di altre in un ammasso da cui poi sia stato espulso. E tra tutti gli ammassi noti, si riteneva finora che il più compatibile per età, composizione chimica e distanza dal centro Galattico fosse M67, situato nel Cancro a 8° di distanza dal più noto M44.