Nella coda dello Scorpione

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Nella coda dello Scorpione
La massima altezza raggiunta dalla coda dello Scorpione sull’orizzonte di una località situata alla latitudine di Roma. Le stelle più meridionali si perdono tra la foschia, e questo renderà la ricerca dell’ammasso aperto NGC 6231 (contrassegnato dal circoletto giallo) ancora più divertente.

cielo sepolto 183
La massima altezza raggiunta dalla coda dello Scorpione sull’orizzonte di una località situata alla latitudine di Roma. Le stelle più meridionali si perdono tra la foschia, e questo renderà la ricerca dell’ammasso aperto NGC 6231 (contrassegnato dal circoletto giallo) ancora più divertente.

Un classico esperimento astronomico, che gli amanti delle imprese disperate possono tentare anche dalle regioni settentrionali della Penisola, è quello di provare a osservare lo Scorpione nella sua interezza. Normalmente ci si accontenta d’individuare il cosiddetto “pungiglione”, segnato dalla posizione di Shaula, una stella azzurra di mag. +1,6, che tuttavia si trova a una declinazione non impossibile di –37° ed è quindi osservabile da tutta Italia. Molto più difficile è arrivare a vedere le stelle più meridionali della costellazione, la Theta e la Eta, di seconda e terza grandezza rispettivamente, che si trovano a –43° di declinazione.