
Anche con il nuovo anno continuiamo la nostra esplorazione del “cielo sepolto”, quella vasta area situata a declinazioni molto negative e talvolta accessibile solo dalle parti più meridionali della Penisola. Osservare oggetti così bassi sull’orizzonte ha sostanzialmente due scopi: il primo è quello strettamente legato al sapore delle sfide, che da sempre appassionano molti osservatori, visualisti o fotografi; l’altra è quella di sondare la bontà del cielo da diverse località italiane: in questi casi, infatti, la semplice estinzione atmosferica è solo in parte il fattore discriminante nella visibilità o meno di un oggetto, dal momento che sono le foschie o l’inquinamento luminoso a giocare il ruolo determinante. Gennaio è un mese ideale per osservare la Fornace (Fornax in latino), una piccola regione celeste di 400 gradi quadrati che in questo periodo transita in meridiano verso le otto di sera, un orario molto comodo per la maggior parte degli osservatori. La costellazione è stata creata da Nicolas Louis de Lacaille (1713- 1762) nel 1752, che riunì un gruppo abbastanza insignificante di stelline di 4a e 5a grandezza chiamandolo il “Fornello Chimico”.