
È superfluo che io ricordi come sono fatti gli anelli di Saturno: i miei lettori li conoscono molto meglio di me, avendoli mille volte osservati, studiati e fotografati. Mi limiterò a dire che, da un punto di vista puramente geometrico, assomigliano a una corona circolare avvolta attorno al pianeta, dallo spessore pressoché trascurabile (una decina di metri!) e compresa tra un bordo interno molto sfumato che arriva a circa 7000 km dalla superficie e un bordo esterno più netto a oltre 120 mila chilometri. Queste le aride cifre, ma ora vi chiedo di fare un piccolo sforzo di fantasia: immaginate che a un certo punto, a causa di chissà quale inverosimile cataclisma, l’anello cominci a contorcersi, sviluppando una mezza torsione, come si vede in figura (e come del resto è mostrato anche nel logo della rubrica). Impressionante, no? State tranquilli, la probabilità che gli anelli di Saturno si deformino in tal modo è praticamente nulla, ma niente ci vieta di fantasticare. Un anello di questo tipo (chissà quante altre volte ne avrete sentito parlare) ve lo potete fabbricare comodamente anche a casa vostra. Ritagliate una striscia di carta, e incollate tra loro le estremità, non prima di avere praticato una mezza torsione a uno dei due lembi. Il nastro che otterrete ha lo stesso nome della rubrica che state leggendo: è infatti intitolato ad August Ferdinand Moebius (1790-1868), il matematico e astronomo tedesco che nella prima metà dell’Ottocento ne indagò le proprietà geometriche. Già, perché in questo oggetto le sorprese non mancano di certo.