

Sfogliando il numero di maggio della rivista le Scienze mi sono imbattuto in un articolo intitolato: “Il ruolo della materia oscura nel bombardamento di comete” (Dark Matter as a Trigger for Periodic Comet Impacts).
Dopo aver riletto un paio di volte, per sincerarmi di aver visto giusto, ho dovuto fare un considerevole sforzo per dar senso a quelle poche parole. La materia oscura avrebbe quindi la capacità di influenzare qualcosa che succede qui sulla Terra? Ma sarà proprio la materia oscura di cui tanto parlano gli astronomi – mi chiedo – o sarà qualcosa di più normale, e il titolo, tanto per attirare lettori, è stato volutamente scritto in modo ambiguo? Mi metto subito a leggere e tristemente scopro che sì, si tratta proprio della materia oscura, quella che se ne sta negli aloni delle galassie, quella che non interagisce con niente e nessuno, quella che decine di esperimenti hanno inutilmente cercato di rilevare. Ma questa volta non si sta parlando di una galassia lontana, non siamo a pochi istanti dal Big Bang o a due passi da un buco nero. No, si parla di casa nostra, della Terra. L’articolo però è firmato da Lisa Randall e Matthew Reece, due ricercatori dell’Università di Harward, la prima notissima in tutto il mondo, e comunque entrambi degni della più alta considerazione… Vado avanti.
Condivido pienamente la sua analisi, come avevo commentato sul mio sito (www.astroparticelle.it) dopo aver letto l’articolo dei due fisici teorici: “..Lo spegnimento dll’ LHC sta facendo impazzire i fisici teorici? Attendiamo con ansia il 2015 per il primo beam a 6,5 Tev per un totale di 13 TeV che potrebbe fare chiarezza su supersimmetria e wimps e risolvere alcuni problemi di astinenza!”…e pensavo di essere stato troppo cattivo.
M. Arcani