Nella seconda metà degli anni Sessanta, Livio Gratton divenne anche uno degli scienziati più noti in Italia. Fece diverse apparizioni in televisione e curò alcune serie di brevi interventi di divulgazione astronomica nell'ambito della trasmissione Piccolo Pianeta in onda sulla terza rete della Radio.
Nella seconda metà degli anni Sessanta, Livio Gratton divenne anche uno degli scienziati più noti in Italia. Fece diverse apparizioni in televisione e curò alcune serie di brevi interventi di divulgazione astronomica nell'ambito della trasmissione Piccolo Pianeta in onda sulla terza rete della Radio.Come ricorderanno i lettori che hanno avuto la pazienza di seguirne la pubblicazione a puntate su Coelum dal n. 157 di al 173, l’autobiografia di Livio Gratton si interrompe al suo rientro dall’Argentina nel febbraio del 1960, quando l’Italia si trovava in pieno boom economico. Al racconto mancano quindi gli anni che hanno probabilmente segnato i maggiori successi e il più importante contributo di Livio in astronomia: la creazione del Laboratorio di Astrofisica Spaziale di Frascati.
Gli anni Sessanta hanno rappresentato un periodo irripetibile per il nostro paese. Il grande tasso di sviluppo economico permise una piena occupazione e con questa l’incremento dello standard di vita di gran parte della popolazione. L’alfabetizzazione di massa, le autostrade, gli aeroplani, il telefono, la televisione aprivano nuove vie di comunicazione in un mondo che si apprestava a diventare globale. Una generazione con nuovi valori si affacciava al mondo; tra questi non erano più giustificate le discriminazioni di ceto, reddito e sesso. C’era molto spazio per i giovani, soprattutto se in possesso di una buona preparazione professionale. L’Università italiana crebbe in modo così rapido che praticamente ogni laureato in materie scientifiche poteva trovare immediatamente lavoro, spesso nel mondo della ricerca. Si respirava quindi un clima di grande entusiasmo e ottimismo rispetto al futuro.