Due rare fotografie riprese nel 1939 durante i lavori di costruzione di quello che avebbe dovuto essere il grande Osservatorio Nazionale di Monte Porzio Catone. Il complesso fu costruito per installare la strumentazione ottica d’avanguardia che Hitler aveva promesso di donare all’alleato italiano in occasione della sua visita a Roma, nel maggio del 1938. Interrotto il cantiere a causa degli eventi bellici (le cupole furono requisite dalle truppe tedesche occupanti, mentre la strumentazione ottica, presa come bottino di guerra dai Russi, non giunse mai in Italia) il completamento fu ripreso nel dopoguerra, destinato solo a funzioni amministrative, didattiche e museali.
Due rare fotografie riprese nel 1939 durante i lavori di costruzione di quello che avebbe dovuto essere il grande Osservatorio Nazionale di Monte Porzio Catone. Il complesso fu costruito per installare la strumentazione ottica d’avanguardia che Hitler aveva promesso di donare all’alleato italiano in occasione della sua visita a Roma, nel maggio del 1938. Interrotto il cantiere a causa degli eventi bellici (le cupole furono requisite dalle truppe tedesche occupanti, mentre la strumentazione ottica, presa come bottino di guerra dai Russi, non giunse mai in Italia) il completamento fu ripreso nel dopoguerra, destinato solo a funzioni amministrative, didattiche e museali.
Dopo il rientro dall’estero Livio Gratton lavorò a Merate dal 1934 al 1948, con una pausa dovuta alla guerra. Furono anni di lavoro fecondo e maturazione non solo scientifica. Nel 1939 Livio si sposò con Margherita Trasimeni, e l’anno seguente, poco dopo l’entrata in guerra dell’Italia, nacque il primo figlio Giulio. Questo il suo racconto. “I miei lavori cominciavano ad essere conosciuti in Italia ed anche all’estero, e nell’estate 1935 accompagnai Bianchi a Parigi per l’Assemblea dell’Unione Astronomica Internazionale, di cui egli era vicepresidente e di cui fui nominato allora membro. Incontrai in quell’occasione moltissimi scienziati di tutto il mondo, che conoscevo di fama, e vi ritrovai anche i miei amici olandesi e svedesi. Oggi vi sono tanti convegni, che è divenuto impossibile tener dietro anche solo a quelli di una data specialità, ma allora le Assemblee dell’Unione erano praticamente i soli Congressi astronomici internazionali e vi accorrevano centinaia – in seguito più di un migliaio – di partecipanti. Oltre a ritrovare quasi tutti gli astronomi conosciuti in Olanda ed in Svezia, vi conobbi Shapley, Eddington, Minnaert e molti altri.”