La teoria dei GRADINI MENTALI

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La teoria dei GRADINI MENTALI

Gradini mentali

»»REPLAY Parte con la ripubblicazione di questo articolo di Gerald Hawkins un esperimento che abbiamo intenzione di sottoporre all’attenzione e all’approvazione dei lettori. E cioè la riproposizione di articoli o rubriche che in qualche modo hanno fatto la storia di questa rivista. E che avendo conservato negli anni tutto il loro fascino e la loro validità scientifica, meritano di essere apprezzati anche da chi non ne ha avuto l’occasione in passato. Il primo l’abbiamo deciso noi… per gli altri deciderete voi votando TRAMITE L’APPOSITO POLL in www.coelum.com il vostro articolo preferito scelto tra una rosa che cambieremo ogni mese. Buona lettura!
« Gli umani sono unici. Non c’è nessuno sulla Terra che sia dotato di un’intelligenza pari a quella dell’Homo Sapiens. Siamo nati dal Cosmo, ma ci sarà davvero un posto per noi in questa scintillante scatola di gioielli piena di galassie e di stelle? L’orologio astronomico batte con ticchettio cadenzato e i cicli della vita pulsano come i segnali di un faro sul nostro delicato pianeta. Le menti umane si aprono e si protendono verso l’esterno, ma esiste un destino cosmico per la nostra specie? E sarà mai compiuto?»
Solo da poco siamo potuti risalire in modo incerto ai nostri primi passi, e alla trama della vita prima di quel tempo. Il Sapiens moderno raccolse l’eredità di un altro tipo di essere umano, il Sapiens Neanderthalensis, che apparve prima dell’era glaciale, circa 100 000 anni fa. All’inizio venne catalogato come un bruto dalle sopraciglia sporgenti; oggi però sappiamo che le cose stavano altrimenti. Le protuberanze nelle scatole craniche dei loro teschi mostrano che gli uomini di Neanderthal, come anche le specie prima di loro, avevano sviluppato abilità umane, ivi compreso una sorta di linguaggio parlato. Conoscevano le piante e la selvaggina, le nubi, il tempo atmosferico e il terreno. Quei primi umani avevano un’immagine dell’ambiente che permise alla specie Sapiens di sopravvivere. Ma l’uomo di Neanderthal fece passi mentali diretti verso la terra, non verso il cosmo.