
Il prossimo 7 febbraio 2020 la comunità scientifica solare rimarrà col fiato sospeso per il lancio da Cape Canaveral di Solar Orbiter (SolO), la nuova sonda dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) per lo studio del Sole. Inizierà così la vita operativa di questo grande progetto che ha coinvolto più istituti di ricerca nel corso del decennio in cui è stata realizzata. Se poniamo mente al fatto che il 12 agosto del 2018 è stata la sonda della NASA Parker Solar Probe (PSP) a essere lanciata, sempre da Cape Canaveral, risulta chiaro come questi anni rappresentino una nuova fase dell’esplorazione del Sole dallo spazio. Ciò che caratterizzerà queste missioni è che non si limiteranno a studiare il Sole dal punto d’osservazione della Terra, ma si avvicineranno molto alla nostra stella, in modo tale da poterla studiare in un modo completamente nuovo. Inoltre, avere contemporaneamente più missioni operative, solo in apparenza simili come SolO e PSP, ne mette in evidenza il carattere di complementarietà.