
portarla sulla Terra. Le affascinanti riprese inviateci dalla piccola sonda ci mostrano un asteroide molto differente da quelli finora visitati. I panorami di Itokawa non sembrano nemmeno lontanamente confrontabili, ad esempio, con quelli di Ida ripresi dalla Galileo o di Eros ripresi dalla NEAR, e quei massi “incollati” alla superficie, poi, inducono inevitabilmente a chiedersi cosa mai riesca a “tenere insieme” quell’asteroide. Forse per la prima volta vediamo materializzarsi sotto i nostri occhi la prova che gli asteroidi possano essere composti da “mucchi di detriti” (rubble pile) tenuti assieme soltanto dalla gravità. Con un grande mistero aggiuntivo: come mai su Itokawa quasi non esistono crateri d’impatto?