ISON: LA FINE di un sogno irrequieto

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ISON: LA FINE di un sogno irrequieto

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Purtroppo, come riportato nell’ultimo numero di Coelum, il piccolo nucleo di ISON non ce l’ha fatta, disintegrandosi proprio quando era ormai in vista del perielio. Doveva essere la “cometa del secolo” e forse lo è stata davvero, anche se in modo molto diverso da quanto ci si attendeva.
Come è andata, abbiamo fatto in tempo a raccontarvelo nel numero scorso, sia pure in modo un po’ caotico e frammentario. A pochissime ore dal passaggio al perielio, chi stava seguendo la cometa nelle immagini che in tempo reale arrivavano dall’Osservatorio solare SOHO, aveva notato con sorpresa che la testa della cometa si era improvvisamente spenta, e che la lunga coda, che fino a quel momento era sembrata viva e palpitante, pareva giacere tutto a un tratto come inanimata, lasciata indietro da un nucleo che – seppure decine di volte meno luminoso – sembrava poter proseguire la sua corsa. Ma quando il nucleo, o quel che ne era rimasto, era riemerso da “sotto” il disco del coronografo della SOHO, fu subito chiaro che la cometa non esisteva più, e che quello che stavamo vedendo era la nuvola di frammenti, plasmata dalle forze mareali del Sole la cui superficie distava solo poco più di un milione di chilometri.