Questa straordinaria immagine, sicuramente la migliore mai ripresa per questo genere di oggetti, mostra la “Shell galaxy” NGC 474, fotografata con il 3,6 metri del Canada-France-Hawaii Observatory. La galassia, in un campo che misura circa 12 primi di lato, è in realtà una ellittica che, osservata con una strumentazione normale, misura non più di 2' di diametro. Tutto quello che si vede in più, ovvero gli stranissimi gusci e le meravigliose velature che ricordano delle volute di fumo, sono in realtà ciò che resta (sostanzialmente stelle) di una galassia più piccola con cui la NGC 474 è entrata in interazione stretta miliardi di anni fa e che ora è stata quasi interamente smembrata. Le è a fianco la spirale NGC 470, che un tempo era data come responsabile nella distorsione della ellittica. Foto di Jean-Charles Cuillandre e Giovanni Anselmi.
Questa straordinaria immagine, sicuramente la migliore mai ripresa per questo genere di oggetti, mostra la “Shell galaxy” NGC 474, fotografata con il 3,6 metri del Canada-France-Hawaii Observatory. La galassia, in un campo che misura circa 12 primi di lato, è in realtà una ellittica che, osservata con una strumentazione normale, misura non più di 2' di diametro. Tutto quello che si vede in più, ovvero gli stranissimi gusci e le meravigliose velature che ricordano delle volute di fumo, sono in realtà ciò che resta (sostanzialmente stelle) di una galassia più piccola con cui la NGC 474 è entrata in interazione stretta miliardi di anni fa e che ora è stata quasi interamente smembrata. Le è a fianco la spirale NGC 470, che un tempo era data come responsabile nella distorsione della ellittica. Foto di Jean-Charles Cuillandre e Giovanni Anselmi.
Sulla copertina del numero di dicembre 2011 i lettori di Coelum hanno potuto ammirare uno strano oggetto celeste del quale volutamente non è stata rivelata l’identità. A prima vista potrebbe sembrare una nebulosa planetaria avvolta da tenui veli bianco-azzurri disposti in maniera concentrica o radiale. Oppure, più prosaicamente, potrebbe essere un semplice riflesso, un alone luminoso attorno a una stella brillante come se ne intravedono in effetti ai bordi del campo. In entrambi i casi saremmo però in errore. Il nostro misterioso corpo celeste non è né un effetto ottico né un oggetto appartenente alla Via Lattea. Catalogato come NGC 474, è situato nella costellazione dei Pesci e il suo redshift, z = 0,008, lo pone infatti a una distanza da noi di circa un centinaio di milioni di anni-luce. Il che fa di questo oggetto una galassia veramente straordinaria, che soltanto da pochi anni, grazie al prodigioso miglioramento della tecnologia di ripresa, si è riusciti a vedere in tutta la sua inquietante bellezza. Vediamo in questo articolo di darle un significato dal punto di vista fisico, e di spiegare l’origine di quelle geometriche velature…