Non so a voi, ma a me, osservando a sud nelle fredde notti d’inverno, corre sempre un brivido nel pensare che pochi gradi sotto l’orizzonte sta transitando invisibile la brillantissima Canopo, la stella più luminosa del cielo dopo Sirio (mag. -0,72). Poi alzo appena lo sguardo e mi consolo immergendomi tra gli ammassi aperti e le nebulose del Canis Major, costellazione che passa confondendosi nel chiarore del paesaggio urbano e che in molti sono quindi portati a trascurare. Sbagliando perché è sufficiente portarsi in luoghi naturalmente bui per vedersi premiati dalla visione di oggetti incantevoli e dal sapore decisamente “australe”
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