
Dopo la clemenza dei mesi autunnali, si fa avvertire in gennaio il clima tipico della stagione fredda che, se da una parte offre le migliori condizioni di trasparenza, dall’altra pone seri problemi a chi vuole raggiungere siti lontani dalle luci cittadine e rimanervi nella lunga notte astronomica. Del resto, proprio le numerose ore di buio permettono in questo periodo di spaziare – in prima serata – dalle costellazioni autunnali più orientali (Pesci, Pegaso, Balena…) fino alle regioni ricche di nebulose e ammassi del cielo invernale, per terminare nella seconda parte della notte con le prime avvisaglie della grande concentrazione di galassie del cielo primaverile (Vergine, Leone…).
IL SOLE
Dopo aver raggiunto la minima declinazione durante il Solstizio dello scorso dicembre, il Sole ha iniziato la lenta risalita dell’eclittica. La sua altezza sull’orizzonte al momento del passaggio in meridiano sarà in gennaio ancora molto modesta (in media +27°), ma l’arco descritto nel cielo tenderà a divenire – anche se lentamente – ogni giorno più ampio. Ciò comporterà un aumento delle ore di luce di circa 45 minuti, così che in gennaio la notte astronomica inizierà in media alle 18:45, per poi terminare alle 6:00 del mattino.