Il Cielo di Dicembre – Effemeridi e Fenomeni

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Il Cielo di Dicembre – Effemeridi e Fenomeni
Un bel “giro di stelle” fotografato con un’artistica sovrapposizione di un elemento del paesaggio terrestre. È proprio questo il periodo dell’anno che consente con più comodità un tal genere di riprese: la maggiore durata della notte astronomica favorisce infatti le lunghissime pose, senza preoccupazione alcuna per l’incombere delle luci del crepuscolo mattutino.
Giro di Stelle
Un bel “giro di stelle” fotografato con un’artistica sovrapposizione di un elemento del paesaggio terrestre. È proprio questo il periodo dell’anno che consente con più comodità un tal genere di riprese: la maggiore durata della notte astronomica favorisce infatti le lunghissime pose, senza preoccupazione alcuna per l’incombere delle luci del crepuscolo mattutino.

Inizia la stagione in cui il cielo offre ai nostri sguardi la sua parte più suggestiva dell’emisfero; con le più brillanti costellazioni invernali a girare attorno alla grande figura di Orione, già visibile in tutto il suo splendore nelle prime ore di buio verso est, preceduto dal Toro già quasi in meridiano.
A ponente, verso le 22:00, caleranno lentamente gli asterismi (Pegaso, Cigno, la Lira) che qualche mese fa dominavano lo zenit; mentre a mezzanotte, circondato da altri “animali” mitici, spunterà l’aggressiva sagoma del Leone, seguita dalla Vergine in cui si muove Saturno.
A ovest, intanto, tramonterà il sempre brillantissimo Giove.
In questo periodo si avranno le nottate più lunghe dell’anno; non ancora le più fredde, ma pungenti quanto basta a rendere difficili le condizioni di lavoro degli osservatori che vogliono sfruttare a fondo le molte ore di buio a disposizione.
Per chi ne ha voglia, è questo il momento di tentare le lunghe pose centrate sul Polo Celeste per registrare la rotazione apparente della volta stellata; nelle notti prossime al solstizio si potranno infatti raggiungere le 12 ore di esposizione. Basterà una semplice digicam fissata al cavalletto e puntata al Polo, usata naturalmente in buone condizioni di trasparenza, e con periodici controlli al filtro (può andar bene un semplice UV) posto sull’obiettivo per evitare che la rugiada o la brina vi si depositino vanificando il lavoro.