I satelliti di Giove a occhio nudo? E FACCIAMOLO, QUESTO ESPERIMENTO!

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I satelliti di Giove a occhio nudo? E FACCIAMOLO, QUESTO ESPERIMENTO!
L’illustrazione in stile “pulp” sintetizza allo stesso tempo il problema e la soluzione nel tentare l’osservazione ad occhio nudo delle lune medicee. Se si vuole riuscire nell’impresa è assolutamente necessario mascherare la preponderante luce del pianeta.
Giove a occhio nudo
L’illustrazione in stile “pulp” sintetizza allo stesso tempo il problema e la soluzione nel tentare l’osservazione ad occhio nudo delle lune medicee. Se si vuole riuscire nell’impresa è assolutamente necessario mascherare la preponderante luce del pianeta.

In vista della prossima opposizione di Giove, che si avrà i primi giorni di questo mese, vogliamo lanciare una nuova sfida ai lettori di Coelum riproponendo un mistero osservativo di cui si parla spesso, ma che ancora oggi non ha trovato una risposta definitiva: si possono scorgere a occhio nudo i satelliti di Giove? È fuor di dubbio che la luminosità dei galileiani, con magnitudini medie comprese tra la +4,5 e la +5,5, dovrebbe in via teorica garantire la loro osservabilità anche senza l’ausilio di strumenti ottici. E anche le loro distanze angolari da Giove, a ben guardare, sembrerebbero più che sufficienti per una comoda separazione ad occhio nudo, almeno per quanto riguarda i due più esterni. La stessa teoria, ma soprattutto il buon senso, ci dicono infatti che Ganimede e Callisto, che in questo periodo nel loro andirivieni si allontanano dal centro di Giove rispettivamente di 6,0 e 10,6 primi d’arco, dovrebbero essere i più facili (o se preferite, i meno difficili) da scorgere, mentre per Europa (solo 3,8′ di massima elongazione) le probabilità calano di parecchio; pochissime o nessuna speranza, invece, di vedere il piccolo Io (2,4′) che si mantiene sempre troppo vicino al gigante gassoso.