
Il Sole, una stella a due passi da casa
La foto che apre la Galleria di questo mese riprende la spettacolare protuberanza solare (ovvero, un gigantesco getto di plasma che s’innalza spinto dal campo magnetico e poi ricade per gravità formando un arco) che alla fine di marzo si è spinta per più di 250 mila chilometri al di sopra della cromosfera. Abbiamo chiesto all’autore, Stefano Filzoli, di raccontare come è riuscito a realizzare uno scatto così suggestivo; ed ecco la sua risposta, dove velatamente pare di poter cogliere un indizio su quello che sarà il futuro dell’astrofotografia, in tempi sempre più funestati dall’inquinamento luminoso: ritorno alla fotografia planetaria (Luna, pianeti) e diurna (Sole), con il deep-sky consentito solo dalle riprese in remoto…
«Dopo molti anni trascorsi a riprendere la debole luce di oggetti deep-sky (molte immagini sono pubblicate sul mio sito www.astrodelciel.it) confesso che recentemente mi sono accostato all’osservazione del Sole. La nostra stella, abbastanza trascurata dagli appassionati di astronomia, è talmente imponente e così dinamica da meritarsi invece più attenzione. Dal punto di vista fotografico regala buone soddisfazioni poiché talvolta manifesta fenomeni tanto inaspettati quanto spettacolari come nel caso dell’enorme protuberanza che ho immortalato. Il caso ha voluto che la mattina del 27 marzo 2015 avessi appena ricevuto a mezzo corriere il minuscolo Lunt LS35 (telescopio solare H-alfa) e durante la pausa pranzo lavorativa ho testato questo strumento. Fatte le prime regolazione ho notato un enorme arco rosso spuntare dal disco solare; per assicurarmi che tale apparizione non fosse un riflesso spurio ho
ruotato sia il diagonale che l’oculare. La protuberanza permaneva, evidentissima e ricca di sfumature. Sorpreso ed entusiasta, sono rimasto una decina di minuti incollato all’oculare; la portata dell’evento mi ha poi spronato a collegare frettolosamente la fida Lumenera e a mettermi in assetto da videoripresa. Previe opportune regolazioni e accurata messa a fuoco, ha così registrato alcune sequenze dalle quali ho tratto l’immagine proposta. Se non avessi fatto io stesso la ripresa, stenterei a credere che il piccolo Lunt LS35 abbia potuto produrre un tale risultato…
Dettagli della ripresa. Data: 27 marzo 2015 (ore 13:13 TU). Luogo: Casalmaggiore (CR). Strumentazione: Lunt LS35 +barlow 2x e camera Lumenera Infinity 2.1 M. Frame catturati: 1200 (16 fps). Stefano Filzoli, classe 1969, astrofilo di pianura in quanto residente a Casalmaggiore (CR) nel bel mezzo della pianura padana. Laurea in Economia e Commercio ma con la passione per l’astronomia fin dai primi banchi di scuola.
Samuele Gasparini
Ecco le più belle immagini dei lettori selezionate per voi dalla Redazione e pubblicate su Coelum questo mese:
Meraviglioso Mare Crisium
Andrea Vanoni – Verona
A riprova di quanto detto a proposito del rinnovato impegno di molti appassionati verso la fotografia planetaria (che dell’inquinamento luminoso risente molto meno), ecco dopo una spettacolare immagine del Sole una equivalente ripresa della Luna, con uno strepitoso e dettagliatissimo Mare Crisium (570 km di diametro). L’immagine è stata realizzata la sera del 23 marzo scorso, quando la Luna era visibile come una falce crescente di poco più di 3 giorni di età. Camera Zwo Asi174 mono al fuoco di un Meade LX200 da 12″ f/10 +Barlow Celestron Ultima 2x e filtro rosso.
La corona solare alle Svalbard
Patricio Calderari – Mendrisio (CH)
La corona solare, che possiamo interpretare come una rappresentazione visibile del vento solare, è la caratteristica delle eclissi totali di Sole sicuramente più attesa dagli osservatori. La sua forma varia notevolmente da un’eclisse all’altra, mostrandosi simmetrica nei periodi in cui il ciclo undecennale delle macchie è intorno al massimo, e più appiattita quando il Sole è al minimo. Quella comparsa durante l’eclisse del 20 marzo scorso è sicuramente simmetrica, in accordo con l’attuale fase del 24° ciclo. Questa splendida ripresa è stata realizzata alle Isole Svalbard con una Nikon d810 al fuoco di un Tele-Apotessar Hasselblad da 8/500 millimetri a 700 mm usando un tele converter apo 1,4x.
Un muro di fuoco sul bordo del Sole
Alessandro Bianconi – Dolianova (CA)
Dopo quella ad arco del 27 marzo, a un mese di distanza, un’altra gigantesca protuberanza si è manifestata sul limbo solare di nordovest, evolvendosi prospetticamente dallo stato di filamento.
Strumentazione utilizzata: camera CCD ASI174 MM su rifrattore Teleskop-Service Individual modified 152/900 + filtro H-alfa Daystar Quark.
Solar Nirvana
Alan Friedman – USA
Un’altra splendida interpretazione di quella particolare tecnica di trattamento delle imagini solari descritta nell’articolo “Alan Friedman, Mr Solar Nirvana…” su Coelum n. 154. Questa volta l’autore ha ripreso in H-alfa l’intero disco solare, evidenziando la presenza di due enormi filamenti (in pratica, protuberanze viste dall’alto) e in basso a destra della Regione Attiva 2192. La foto, del 27 ottobre scorso, è stata ripresa con una camera Grasshopper Express 6 MP al fuoco di un Astro-Physics 92 mm f/4,8 munito di filtro H-alfa Coronado Solarmax.
Luce cinerea in HDR
Giorgia Hofer – Valle di Cadore (BL)
Ci scrive l’autrice: “Erano anni che rincorrevo questo scatto e finalmente con un po’ di pazienza ci sono arrivata…”. Ed ecco che ci ritroviamo a contemplare una sua riuscita e suggestiva rappresentazione della cosiddetta “luce cinerea” [vedi Coelum n. 89]. Una ripresa impossibile da realizzare con un unico scatto, data la differenza di luminosità tra la parte illuminata dal Sole e quella illuminata dalla Terra, e che pretende quindi una doppia esposizione (in pratica usando la tecnica dell’HDR (High Dynamic Range). La luce cinerea è stata così fotografata il 23 marzo (con la Luna di due giorni di età), con una posa di 8 secondi f/7,5 a 200 ISO, mentre la porzione illuminata dal Sole è stata ripresa la sera del 25, con posa di 1/125 secondi a 400 ISO. Nikon D 5100 su apocromatico Vixen 450 mm.
Cielo trafficato al Passo Giau
Giorgia Hofer – Valle di Cadore (BL)
La sera del 9 aprile il cielo del Passo Giau (2236 metri di quota nei pressi di Cortina) era decisamente movimentato. Oltre il solito spettacolo dell’affollamento di stelle offriva infatti la congiunzione tra Venere e le Pleiadi, nonché il passaggio sempre molto emozionante della Stazione Spaziale. E tutto questo su uno sfondo di scie d’aereo dalla vaga apparenza cometaria. La fotografia è stata realizzata alle 21:13 con una Nikon D5100 su obiettivo Nikkor 125 mm a F/6,7. Due pose inseguite di 30 s a 2500 ISO.
Venere s’inchina alle Pleiadi
Gerardo Sbarufatti – Caselle Landi (Lodi)
Benché non molto stretto, il transito di Venere nei pressi delle Pleiadi dell’aprile scorso si è prestato come al solito a riprese fotografiche di sicura suggestione. Quella che vedete è stata realizzata sommando quattro immagini scattate nei giorni 9, 10, 11 e 12 aprile con una Canon 600D non modificata su Tamron 70-300 alla focale di 200 mm. Tutte le immagini sono state riprese intorno alle ore 21 locali con pose da 15 secondi a 1600 ISO.