
La riedizione di un classico
La foto di apertura della Galleria di questo mese è stata realizzata dall’astrofotografo e divulgatore marchigiano Cristian Fattinnanzi in occasione dell’occultazione lunare di Giove del 15 luglio 2012. Sulla rivista è già comparsa in una versione più ridotta nella Galleria di Coelum n. 162. L’immagine, che è stata anche premiata come APOD del 20 luglio dello stesso anno (apod.nasa.gov/apod/ap120720.html), riprende la Luna con Giove e il suo corteo di dei satelliti medicei (da sinistra a destra: Europa, Io, Ganimede e Callisto) ed è stata scattata dalla località di Montecassiano (Mc) alle ore 2:30 TU, attraverso un newton da 235 mm a f/5 esponendo per 2,5 secondi a 800 ISO con una Canon 5D Mark II.
È lo stesso Cristian a raccontarci brevemente come è nata la ripresa. «Mi ero preparato per l’evento da alcuni giorni, e puntualmente, come succede sempre più spesso, la nottata era nuvolosa. La coltre di nubi non mi ha così permesso di riprendere la fase di ingresso e di uscita di Giove da dietro la Luna. Non mi sono però rassegnato e subito dopo la riemersione dal bordo scuro, verso le quattro del mattino, una schiarita mi ha permesso di effettuare lo scatto in questione, e le nubi in movimento che fino a quel momento mi avevano beffato e ostacolato, quasi per scusarsi mi hanno offerto una bellissima coreografia e ne ho immediatamente approfittato… Appena in tempo, perché Giove, che stava nel Toro, era ormai alto meno di +20° sull’orizzonte».
La foto di fatto è nata da sé e non ha richiesto particolari interventi con i software di elaborazione; Cristian ha utilizzato Photoshop solo per rifinire leggermente la luminosità, il colore [in questa occasione la presentiamo però nella versione in bianco e nero, che la rende forse ancora più di effetto] e il rumore digitale, ma il fattore vincente è stato l’uso di un tempo abbastanza lungo che ha permesso alle nubi di muoversi per un tratto sufficiente. Curiosamente, guardando bene la foto, sembra di assistere (su altra scala) al transito d’ombra di un satellite mediceo sulla superficie di Giove. In questo caso è Giove a fare la parte del satellite, e la sua ombra è rappresentata dalla macchia scura del Mare Crisium. Altre belle foto di Cristian, oltre ad altri suoi lavori e tutorial, sono reperibili nel suo sito internet (www.cristianfattinnanzi.it).
Samuele Gasparini
Ecco le più belle immagini dei lettori selezionate per voi dalla Redazione e pubblicate su Coelum questo mese:
L’eclisse dal cortile della scuola
Alfonso De Mattia – Associazione Cascinese Astrofili (PI)
Anche un normale paesaggio urbano appare nobilitato dalla presenza di un’eclisse di Sole. Lo testimonia questa bella ripresa, dove l’intera sequenza della parzialità è stata ripresa all’interno dell’Istituto Superiore Antonio Pesenti di Cascina (PI). Il tutto con una normale fotocamera Pentax k10 con obiettivo da 18-55 mm a 18 mm, azionata ogni 10 minuti ad 1/4000 di secondo senza filtro solare. All’immagine
così ottenuta sono poi state sovrapposte le foto dell’eclisse eseguite con un Skywatcher ED 80/600 mm e Pentax KIIs, riducendole e applicando qualche filtro.
Lumen Angelicum
Marco Meniero – Civitavecchia
La composizione è artistica oltre che astronomica, così che lasciamo all’autore il compito di spiegarla: «L’immagine rappresenta la manifestazione dell’eclisse di sole nel cielo di Roma al cospetto dell’angelo che reca l’iscrizione “Vulnerasti cor meum” (feristi il mio cuore), situato sul ponte Sant’Angelo. Sembra che l’angelo accenda con la sua lancia il primo disco solare, quello ancora non eclissato. Erano anni che volevo fare qualcosa del genere e aspettavo l’evento buono nel cielo di Roma. Tecnicamente l’ho realizzata semplicemente sovrapponendo la silhouette di sfondo con la sequenza delle fasi dell’eclissi che ho realizzato al fuoco del mio telescopio. Gli scatti del disco solare sono fatti con la EOS 5DMK 3 impostata con 1/500 di secondo a 800 ISO al fuoco di un apocromatico TOA 130 f/7,7 con moltiplicatore 2x; come filtro solare ho usato un prisma di Herschel Baader. Ovviamente le foto dei dischi solari sono stati ricampionati prima di essere inseriti nell’ambientazione».
Eclisse totale dalle Isole Fær Øer
Carlo Dellarole – Castellamonte (TO)
Straordinaria davvero questa immagine, che è poi la versione completa, benché ridotta, di quella che abbiamo pubblicato in copertina di questo numero: la particolare luce del cielo e la grande bellezza del paesaggio donano a questa ripresa dell’eclisse del 20 marzo scorso un fascino che poteva venire solo da un luogo di ripresa come le isole Fær Øer, situate a metà strada tra l’estremo nord della Scozia e l’Islanda, a una latitudine di 62 gradi Nord. Strumentazione: Canon EOS 6D, 22 mm di focale a F/9,9; posa di 1,3 secondi a 400 ISO.
L’eclisse parziale in H-alfa
Paolo Porcellana – Asti
A proposito di questa insolita immagine dell’eclisse ripresa in H-alfa, l’autore stesso dichiara: «Non avendo un telescopio con focale abbastanza corta per riprendere il disco intero, mi son soffermato a cercare sul Sole qualche zona interessante che mi permettesse di inquadrare comunque una porzione di Luna. E l’ho trovata in una protuberanza travolta da un improvvisa eruzione, con le montagne lunari in
avvicinamento». La foto, davvero molto bella e particolare, è stata realizzata con un rifrattore da 150 mm F/20 munito di filtro Daystar.
Il Pelmo eclissa la Luna
Marcella Giulia Pace – Borca di Cadore (BL)
La sera del 20 febbraio si è resa visibile la congiunzione tra Venere, Marte e una sottile falce di Luna illuminata nella sua parte “buia” dalla “luce cinerea”, ovvero la luce del Sole riflessa dal nostro pianeta. Un’occasione colta al volo dall’autrice di questa spettacolare sequenza, che da Borca di Cadore (BL) ha colto il progressivo eclissarsi del nostro satellite dietro le creste del Monte Pelmo. È da notare come la punta sinistra della falce risulta interrotta e sembra terminare con un puntino luminoso visibile poco sopra questa estremità. Sicuramente la sommità illuminata di una montagna lunare. Ogni singola foto è
stata ripresa con una Canon Powershot sx50HS.
Eclisse in luce d’idrogeno dal balcone di casa
Giuseppe Mittiga – Frascati
Due immagini del Sole eclissato ripreso in H-alfa. La prima, a sinistra è la somma finale tratta da un filmato realizzato alle 9:50, la seconda di un altro realizzato alle 10:15. Ogni singolo filmato è stato ripreso con una camera Chameleon Mono a 16 bit, in formato 640×480, con 5 frame/sec x 5 secondi su telescopio solare LUNT 60 in banda H-alfa a circa 5 Angstrom. Notevoli i filamenti scuri visibili sulla cromosfera.
Eclisse sull’Osservatorio
Andrea Storani – Montefano (MC)
Ancora una bella sequenza dell’eclisse, caratterizzata anche questa da un contesto molto molto piacevole e particolarmente indicato. Si tratta infatti dell’Osservatorio Giancarlo Braconi di Jesi, al di sopra
del quale è stata puntata una Canon 400D con obiettivo 18-55 @18mm montata su cavalletto e munito di filtro Astrosolar. Le fasi dell’eclisse sono state riprese a intervalli di 5 minuti.
Diamante di luce sulle Svalbard
Patricio Calderari – Baldovana (Svizzera)
Le Svalbard sono un arcipelago del mare Glaciale Artico, posizionato ben oltre il Circolo polare artico, tra i 74° e gli 81° Nord. Si tratta quindi di un sito osservativo davvero estremo e ci fa molto piacere ricevere una foto dell’eclisse scattata tra i ghiacci a temperature di –18°… L’immagine, tra l’altro, è veramente bella, e dopo tante interpretazioni paesaggistiche del fenomeno riporta l’eclisse alla sua iconografia classica, ovvero quella del “diamante di luce” che durante la totalità filtra tra le montagne del bordo lunare. Camera digitale con teleobiettivo Tessar da 80/500.