
Una delle cose che più fanno sognare la nostra fantasia quando immaginiamo di vivere su altri pianeti è quella di avere un cielo illuminato da diversi satelliti. Quando pensiamo al loro alternarsi sulla volta celeste, alle varie fasi, al loro eclissarsi a vicenda, alla diversità dei diametri apparenti causata da quella delle distanze e dei diametri effettivi, alla formazione di più ombre nelle notti in cui diversi satelliti sono al di sopra dell’orizzonte e danno al paesaggio l’aspetto di un enorme palcoscenico illuminato da tanti riflettori, quando immaginiamo tutto questo, ci sembra povero e scialbo anche il nostro più bel chiaro di luna, dovuto a un solo corpo celeste. Questo rammarico diminuisce certamente se pensiamo che vi sono pianeti, come Mercurio e Venere, che non hanno neppure un satellite e altri, come Marte, che ne hanno più d’uno, ma talmente piccoli da far preferire la Luna. D’altra parte, anche sui pianeti con molti satelliti, come Giove che ne ha più di 60, non è detto che tutti diano spettacolo, perché alcuni possono essere cosi lontani o cosi piccoli da apparire come deboli stelle o essere addirittura invisibili a occhio nudo. Questo fatto suggerisce la possibilità che anche la Luna non sia l’unico satellite della Terra, ma forse soltanto il più luminoso. E infatti, in passato, non sono mancate osservazioni che sembravano provare l’esistenza di altri satelliti naturali di varia natura e origine, microscopici o di maggiore consistenza, permanenti o transitori.