
La ripresa di Thebe di circa un anno fa mi aveva lasciato soddisfatto, ma non appagato. Consideravo quel risultato solo un punto di partenza ed ero ben deciso ad andare oltre. Nel precedente articolo, in cui ho descritto il metodo di ripresa e di elaborazione (vedi Coelum n° 157, pag 34-36) indicavo alcuni possibili obiettivi futuri; tra questi, il più abbordabile mi sembrava Metis, anche se fremevo all’idea che avrei dovuto aspettare quasi un anno per riprenderlo in condizioni ottimali. Ben presto, però, mi sono reso conto che l’impresa non sarebbe stata semplice e che quell’anno di attesa mi sarebbe stato utile. La ripresa di Metis, infatti, presenta maggiori difficoltà rispetto a Thebe per tre motivi. Il primo, il più ovvio, consiste nel fatto che è molto meno luminoso. La sua magnitudine minima (quando Giove è all’opposizione) è infatti di +17,4, contro i +15,6 di Thebe. Una differenza di 1,8 magnitudini che corrisponde a una luminosità circa cinque volte più bassa…