Dopo Nemesis, Tyche

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Dopo Nemesis, Tyche
Una visione artistica dell’ipotetico pianeta Tyche, la cui esistenza nella fascia periferica della Nube di Oort è stata recentemente riproposta in base alle perturbazioni statisticamente rilevate sugli elementi orbitali di comete a lunghissimo periodo. Per quanto suggestiva, l’illustrazione non è però rigorosa dal punto di vista scientifico… Da un pianeta posto a circa 2 anni luce di distanza, il Sole apparirebbe più o meno come una stella di mag. –1,5 e non potrebbe certo illuminarne in quel modo l’emisfero. Inoltre, anche se il massiccio pianeta potrebbe molto probabilmente essere un gigante gassoso, la debolissima energia ricevuta dal Sole non sarebbe comunque sufficiente a innescare dei moti convettivi in grado di formare bande e festoni come su Giove. Il pianeta si presenterebbe con un’atmosfera molto più calma, simile a quella di Nettuno (almeno che non avesse una forma di energia interna).

TYCHE
Una visione artistica dell’ipotetico pianeta Tyche, la cui esistenza nella fascia periferica della Nube di Oort è stata recentemente riproposta in base alle perturbazioni statisticamente rilevate sugli elementi orbitali di comete a lunghissimo periodo. Per quanto suggestiva, l’illustrazione non è però rigorosa dal punto di vista scientifico… Da un pianeta posto a circa 2 anni luce di distanza, il Sole apparirebbe più o meno come una stella di mag. –1,5 e non potrebbe certo illuminarne in quel modo l’emisfero. Inoltre, anche se il massiccio pianeta potrebbe molto probabilmente essere un gigante gassoso, la debolissima energia ricevuta dal Sole non sarebbe comunque sufficiente a innescare dei moti convettivi in grado di formare bande e festoni come su Giove. Il pianeta si presenterebbe con un’atmosfera molto più calma, simile a quella di Nettuno (almeno che non avesse una forma di energia interna).

Alla ricerca del gigante gassoso nascosto nelle estreme regioni della nube di Oort

È indubbio che la nostra attuale conoscenza del Sistema solare sia ancora decisamente incompleta. Basti pensare a quanto poco sappiamo perfino delle regioni più interne della fascia di Kuiper dove, appena al di là di Nettuno, soltanto da una ventina d’anni si stanno scoprendo piccoli e grandi asteroidi e, soprattutto, pianeti (sia pure nani) come Eris. Ma quella di Kuiper, al confronto con la impensata vastità dei domini gravitazionali del Sole (che arrivano fino a una distanza di due anni luce, poco più di 120 000 UA) è una regione che potremmo quasi ancora definire come “il nostro giardino di casa”. Grandemente più remote e totalmente sconosciute sono invece le regioni della cosiddetta “Nube di Oort”: inaccessibili agli strumenti, ma per le quali si ipotizza da svariati anni l’esistenza di un grande pianeta – se non addirittura di una stella nana – situato a distanze di migliaia di unità astronomiche.

1 commento

  1. non penso che possa essitere un gigante gassoso oltre 1a di distanza, tra le rocce delle comete della nube di oort penso altresì che le orbite di queste comete possano variare per via dei turbamenti convulsi di quella area intasata e che a periodi uno sciame di quelli possano arrivare nelle immediate vicinanze terrestri