

Quand’è che nacque la figura dell’astronomo professionista come la conosciamo oggi? È possibile identificare il momento storico in cui lo studio del cielo, in precedenza aperto a chiunque dimostrasse passione, mezzi e serietà, diventò “ricerca astronomica” e appannaggio di un ristretto gruppo di esperti? A queste e ad altre domande cerca di rispondere lo storico dell’astronomia Allan Chapman, in un lungo articolo che abbiamo diviso in più puntate.
Gli Osservatori astronomici:
Una delle caratteristiche che definiscono la figura dell’astronomo professionista è la possibilità di accesso a un osservatorio adeguatamente attrezzato, nel quale sia possibile svolgere ricerche originali. Nel 1800, però, solo un numero esiguo di osservatori europei si impegnavano in ricerche decisamente originali, mentre gli altri venivano utilizzati per redigere tavole astronomiche, o per l’insegnamento ordinario. Inoltre, come vedremo più avanti, l’anno 1800 rappresenta uno spartiacque tra le vecchie e le nuove tecnologie nel campo dell’astronomia, e i pochi centri di eccellenza all’avanguardia nelle nuove tecnologie, già prima della diffusione del modello tedesco, divennero noti a livello internazionale dopo il 1815. Fra gli osservatori di ricerca che sfruttarono le nuove tecnologie e che erano già attivi nel 1800, il più antico era quello di Slough, guidato da William Herschel.